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Bonus 150-200 euro, scattano le verifiche: alcuni contribuenti rischiano di doverlo restituire

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Lo scorso anno diversi contribuenti hanno ricevuto i bonus 200 e 150 euro una tantum. Adesso sono in corso dei controlli che potrebbero portare in alcuni casi alla restituzione del denaro

In una fase così critica come quella che stiamo vivendo da qualche anno, avere di tanto in tanto qualche aiuto da parte delle istituzioni è un vero e proprio toccasana. Nell’ultimo anno ad esempio sono arrivati degli incentivi che sono andati ad incrementare i guadagni dei singoli individui, ovvero i bonus 200 euro e 150 euro una tantum.

Adesso però gli organi competenti hanno deciso di fare delle verifiche in merito in modo tale da comprendere se le persone che ne hanno beneficiato ne avessero realmente diritto. Ma cosa succede se vengono rilevate delle incongruenze? Si rischia addirittura la restituzione?

Bonus 200 e 150 euro: chi rischia di dover riconsegnare l’importo del beneficio

A quanto pare si visto che come accaduto già in altre circostanze in passato, su tutte il Reddito di Cittadinanza, chi non ha diritto ad un ammortizzatore sociale è giusto che lo restituisca. Per questo l’Inps sta procedendo ai controlli del caso acquisendo i nuovi dati reddituali riferiti al 2021, anno preso in considerazione per i limiti reddituali fissati da non superare per avere i bonus con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate.

Per quanto concerne l’eventuale restituzione i soggetti interessati ricevono direttamente dall’Istituto di Previdenza sociale un’apposita comunicazione di dovuta restituzione dei bonus. Una situazione davvero ingarbugliata che potrebbe avere delle serie ripercussioni su chi ne ha beneficiato indebitamente e si ritrova a doverli restituire. Non si tratta di qualcosa di semplice soprattutto se si ha una famiglia a cui dover badare.

Il Governo Meloni nel frattempo sta studiando nuove forme di bonus simili per sostenere i lavoratori, ma anche di altre categorie di persone in modo tale da poter dar loro un maggiore potere d’acquisto visto il difficile momento storico a livello economico.

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Tra le idee ci sarebbe quella di un nuovo bonus che potrebbe prendere il nome di bonus produttività. Verrebbe riconosciuto sotto forma di contributo come incentivo alla produttività aziendale e prevederebbe il pagamento di tasse più basse su premi di produzione, straordinari e indennità per aziende e datori di lavori che assumono e aumentano la produttività con conseguenti aumenti degli stipendi dei lavoratori. Ma non è tutto. In cantiere ci sono anche i bonus formazione per i lavoratori che partecipano ai corsi di formazione e delle tassazioni agevolate sulla tredicesima e sulla quattordicesima.