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Quando viene riconosciuto il diritto alla Legge 104 art. 3 comma 3 e quali sono i diritti di disabili e familiari

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L’articolo 3 comma 3 della Legge 104 individua i casi di grave disabilità, ma quali sono i diritti riconosciuti a disabili e familiari? Facciamo chiarezza.

Come molti sanno, la legge 104 all’articolo 3 comma 3 individua i casi di disabilità grave. In buona sostanza, una certificata riduzione dell’autonomia personale, per la quale si rende necessaria un’assistenza continuativa e permanente per lo svolgimento delle attività quotidiane.

Nello specifico, il testo stabilisce quanto segue: “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.”

Dunque, in caso di riconoscimento di disabilità grave ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104 è possibile beneficiare di specifiche agevolazioni. Vediamo quali sono le agevolazioni e i benefici previsti per disabili e familiari.

Legge 104 articolo 3 comma 3: tutti i diritti di disabili e familiari

Se nel verbale rilasciato è presente la dicitura “disabile grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104” vengono riconosciuti specifici benefici ed agevolazioni, non solo ai disabili gravi ma anche ai loro familiari. Nello specifico, il disabile al quale è stato riconosciuto il diritto all’art. 3 comma 3 può usufruire di permessi, congedi e agevolazioni fiscali specifiche.

Innanzitutto, sia al disabile che ai familiari può essere riconosciuto il diritto a permessi e ad un periodo di congedo retribuito. I permessi sono pari a tre giorni al mese da fruire in modo continuativo o frazionato. Per quanto riguarda il periodo di congedo retribuito, si può usufruire di un massimo di due anni. Chiaramente, questi benefici spettano solo nel rispetto del requisito di assenza del ricovero a tempo pieno in ospedali o strutture simili private o pubbliche. I lavoratori disabili con percentuale oltre il 74% possono richiedere due mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro, fino ad un massimo di cinque anni, per andare in pensione anticipata. Inoltre, il familiare che se ne prende cura ha diritto a scegliere una sede di lavoro più vicina al proprio domicilio o, comunque, rifiutare eventuali proposte di trasferimento, oltre che evitare turni di lavoro notturni.

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Sotto l’aspetto economico, ricordiamo che i disabili gravi hanno diritto all’applicazione dell’aliquota IVA agevolata del 4 per cento sull’acquisto di sussidi tecnici e informatici ed al detrazione Irpef del 19 per cento. Per i figli con disabilità è, inoltre, previsto un importo assegno unico più alto, indipendentemente che si tratti o no di minori.