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Bagno in mare dopo mangiato: tutta la verità su uno dei luoghi comuni più vecchi di sempre

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Cosa conviene mangiare quando ci si vuole lasciare andare ad una bella nuotata? Quanto tempo prima bisogna farlo? Ecco tutte le risposte a primordiali quesiti

Nel corso di quest’estate sono stati diversi i casi di cronaca in cui si sono registrati degli annegamenti dovuti a congestione gastrica. Il classico schema dell’attendere tre ore dopo i pasti prima di lasciarsi ad una piacevole nuotata sembra un po’ essere saltato. Eppure i nostri genitori quando eravamo piccoli sembravano essere piuttosto rigidi sotto questo punto di vista. A questo punto però l’interrogativo rimane: era un paletto troppo rigido o in realtà era uno scrupolo necessario?

Una recente ricerca scientifica pubblicata sull’International Journal of Aquatic Research and Education va un po’ in controtendenza e afferma che non sono stati registrati casi in cui mangiando poco prima di immergersi in acqua ci siano stati degli annegamenti. Questo perché il processo digestivo non è ancora iniziato e varia in base alla quantità e alla qualità del cibo ingerito. L’intervallo può variare dai 30 minuti alle 2 ore.

Digestione, quanto bisogna aspettare prima di buttarsi in acqua: i risultati della ricerca

A prescindere da ciò se si ha intenzione di nuotare a lungo bisogna rimanere leggeri. Il blocco della digestione può causare una perdita di conoscenza e qualora ci si trovi in alto mare si rischia di annegare. Parere differente per Jesus Sueiro portavoce dell’Associazione galiziana di medicina di famiglia e di comunità. A suo modo di vedere la questione dovrebbe incentrarsi più sullo shock termico.

Entrare improvvisamente in acque molte fredde può creare un collasso circolatorio con conseguente calo della pressione sanguigna. Ciò può portare a sincope, vertigini e vomito. La conseguenza può essere l’annegamento e la perdita di coscienza. Per effetto di ciò è meglio entrare in acqua con la massima cautela lasciando che il corpo si abitui allo sbalzo di temperatura un po’ alla volta.

Quindi secondo quest’altra corrente di pensiero immergersi in acqua subito dopo aver mangiato può portare all’annegamento. Qualsiasi attività fisica a stomaco pieno può infatti portare a nausea, disturbi gastrointestinali, vertigini e vomito. In sintesi i tre fattori correlati sono temperatura, attività fisica e cibo.

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Dunque è sempre meglio distanziare l’attività fisica (in questo caso una nuotata) dai pasti mentre per quanto concerne l‘acqua è considerata fredda al di sotto dei 24° C. Se si entra in un’acqua come quella di una piscina che è al di sopra di questa temperatura i rischi sono ridotti o nulli. La cautela regna sempre e comunque sovrana: bisogna immergersi poco alla volta.