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Arabia Saudita, non solo calcio: quanto sono disposti a pagare gli sceicchi per avere questi lavoratori

Arabia Saudita
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Ormai da qualche tempo gli arabi stanno facendo spesa in Europa per quanto riguarda i calciatori. A quanto pare però in terra saudita fanno gola anche medici ed infermieri

Negli ultimi tempi si è parlato molto di Arabia Saudita, soprattutto per questioni calcistiche. Gli sceicchi infatti hanno deciso di investire comprando giocatori di un certo spessore dai top team europei come ad esempio Firmino, Cristiano Ronaldo e Milinkovic-Savic. I club della Saudi Pro League hanno speso complessivamente 939 milioni di euro per acquistare i cartellini dei calciatori e hanno messo in conto 1,2 miliardi di euro per pagare i loro stipendi.

Si tratta di un trend che va di pari passo con la crescita e l’espansione del paese che sta cercando forze fresche anche in ambiti oggettivamente più importanti come la medicina. Gli arabi sono pronti a coprire d’oro anche medici e infermieri disposti a trasferirsi per prestare servizio sul posto.

Quanto possono guadagnare medici ed infermieri in Arabia Saudita

L’argomento è stato affrontato da Nursing Up sindacato che rappresenta gli infermieri, che non ha potuto fare altro che constatare la fuga di cervelli verso i paesi arabi. Negli Emirati Arabi medici e infermieri possono guadagnare fino a 6.000 euro al mese e possono ricevere anche dei benefit come la casa i viaggi pagati verso il paese d’origine.

A tal proposito il presidente di Nursing Up Antonio De Palma ha riferito che soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sempre più dottori stanno optando per questa soluzione. Circa 550 infermieri hanno dato la loro disponibilità a partire nelle prossime settimane. D’altronde è difficile dire di no al Cleveland Hospital e all’NMC. Queste strutture private all’avanguardia sono alla ricerca di medici ed infermieri specializzati, in particolar modo con esperienze pregresse maturate in pronto soccorso, chirurgia generale, chirurgia estetica, pediatria e sala operatoria.

Lo stipendio base parte da 3.400 euro esentasse e può arrivare come detto anche a 6.000 euro. Decisamente un altro mondo se si pensa ai 1.400-1.500 euro a cui si può aspirare nel nostro paese. A ciò vanno aggiunti gli alloggi pagati, due viaggi pagati per l’Italia e il supporto per l’eventuale integrazione sociale di moglie e figli.

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Esistono però anche dei contro come testimoniato da Claudio Pagano, 55enne endocrinologo e professore di Medicina interna all’Università di Padova che ha fatto un’esperienza nel Golfo Persico dopo le prime due ondate Covid. Come ha raccontato al Corriere della Sera gli arabi non pagano i contributi e non danno né la tredicesima né la quattordicesima. Anche l’assicurazione sanitaria non è prevista ed è quindi a spese del lavoratore. A ciò vanno aggiunte le spese per il visto, per la licenza dopo l’esame di abilitazione e altre piccole voci che messe insieme non sono poi di così poco conto.