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Pellet o nocciolino di sansa, cosa conviene utilizzare per riscaldare le proprie case senza prosciugare il conto corrente

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In vista dell’inverno molti si chiedono cosa conviene utilizzare per riscaldare le proprie case senza prosciugare il conto corrente, meglio pellet o nocciolino di sansa?

Sono tantissime le famiglie italiane che, negli ultimi anni, hanno scelto le stufe a pellet per riscaldare le proprie case. Del resto, rappresentano una validissima e più ecologica alternativa alle tradizionali caldaie.

Tuttavia, neanche il pellet è stato risparmiato dalla recente impennata dei prezzi spingendo molti a valutare l’utilizzo di altre biomasse. Ovviamente, altri tipi di biomasse possono essere utilizzati se la propria stufa a pellet è un modello multicombustibile. Quindi, in caso di dubbi prima è meglio consultare il proprio rivenditore di fiducia.

In caso di modelli multiucombustibili, è possibile utilizzare anche altri tipi di biomasse, oltre al già noto pellet. Ad esempio, il nocciolino di sansa. A questo punto sorge spontaneo domandarsi “cosa è meglio utilizzare per risparmiare, pellet o nocciolino di sansa?”. Nel prossimo paragrafo analizziamo la differenza di resa e di prezzo tra nocciolino di sansa e pellet.

Meglio il pellet o il nocciolino di sansa?

Come abbiamo anticipato, per alimentare una stufa a pellet, possono essere usati anche altri tipi di biomasse, a patto che si tratti di un modello multicombustibile. Oltre al pellet, ad esempio, c’è il nocciolino di sansa. Ma qual è la differenza? E’ meglio il pellet o il nocciolino di sansa?

Per quanto riguarda il prezzo, a spuntarla è il nocciolino di sansa con i suoi 6 euro per un sacco da 15 kg. Rispetto ai 12 euro per la stessa quantità di pellet, il nocciolino risulta decisamente più economico. In quanto a resa, a parità di quantità, il potere calorifico del nocciolino è superiore a quella del pellet di circa il 20%. Sebbene dipenda molto dalla sua umidità, il potere calorifico del nocciolino oscilla tra 6,2 a 7,4 Kw/Kg, mentre il pellet è mediamente di 4,5 Kw/Kg. Infine, c’è una significativa differenza per i residui di cenere. Mentre il pellet di buona qualità ha valori inferiori allo 0.5%, il nocciolino sta sul 4%.

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Insomma, a conti fatti, il nocciolino di sansa sembra essere un’ottima alternativa al pellet e sceglierlo presenta tutta una serie di vantaggi. Inoltre, è un prodotto che strizza l’occhio all’ambiente, considerato che è naturale al 100% perché nasce dalla produzione delle olive senza aggiunta di additivi. Tuttavia, ricordiamo ancora una volta che non tutte le stufe a pellet sono policombustibili, per cui, prima di prendere qualsiasi iniziativa, meglio consultare il proprio rivenditore.