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Vantaggi e svantaggi del condizionatore in inverno: quanto consuma rispetto al normale riscaldamento

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Condizionatori utilizzati come pompe di calore: si può, ma per comprendere se conviene bisogna analizzare vari fattori.

Lo sapevate? I condizionatori, sempre più presenti nelle case degli italiani, spesso svolgono anche la funzione di pompe di calore, offrendo la possibilità di riscaldare gli ambienti durante l’inverno.

Tuttavia, determinare se questo approccio sia economicamente vantaggioso può risultare complesso, poiché il consumo energetico dipende da vari fattori.

Questi includono l’efficienza del dispositivo, la durata di funzionamento, la differenza tra le temperature interna ed esterna e le caratteristiche dell’abitazione, come le dimensioni e l’isolamento termico.

Vediamo più nel dettaglio che genere di convenienza può portarci utilizzare i condizionatori anche nel periodo invernale.

Una formula matematica può aiutarci a comprendere meglio

In media, il consumo energetico si attesta tra 300 e 600 watt all’ora. Tuttavia, l’efficienza delle pompe di calore tende a diminuire quando la temperatura esterna si avvicina a 7-5 gradi centigradi. Per calcolare il consumo di riscaldamento usando un condizionatore, è necessario moltiplicare il consumo orario indicato dal produttore per il numero di ore di utilizzo. Ad esempio, se il dispositivo consuma in media 400 watt all’ora e viene utilizzato per 5 ore al giorno, il consumo giornaliero sarà di 2.000 watt all’ora, cioè 2 kWh. Per ottenere il costo energetico, è necessario moltiplicare questo consumo per il prezzo dell’energia elettrica.

È importante sottolineare che la convenienza dell’uso di un condizionatore come pompa di calore è fortemente influenzata dal clima della regione. In alcune situazioni, potrebbe essere necessario ricorrere a sistemi di riscaldamento supplementari come una caldaia.

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Anche spazio e costi fanno la loro parte

Le pompe di calore possono sfruttare diverse fonti di energia, tra cui l’energia geotermica, l’acqua proveniente da falde acquifere o pozzi, o l’aria. Tali impianti sono costituiti da un’unità interna ed esterna, e in abitazioni di grandi dimensioni, possono richiedere spazio aggiuntivo. In caso di impianti geotermici o basati sull’uso dell’acqua, potrebbe essere necessario un pozzo o una sonda geotermica.

Il costo di installazione di una pompa di calore varia notevolmente in base al tipo di impianto e alle dimensioni dell’abitazione. Le soluzioni più economiche per l’uso domestico sono quelle aria-aria, con costi che vanno dai 300 ai 700 euro. Gli impianti aria-acqua, leggermente più costosi, partono da 400 euro per le opzioni più economiche e arrivano a circa 900 euro per le soluzioni di fascia alta. Gli impianti acqua-acqua presentano costi più elevati, nell’ordine di 1.000-1.600 euro. Chi desidera installare un impianto geotermico dovrebbe considerare un investimento che può superare i 25.000 euro.