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Riflettori sulle pensioni, in arrivo assegni più pesanti: ci sono le date

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Buone notizie per i pensionati italiani che riceveranno assegni più pesanti. Ecco quando le pensioni saranno ritoccate al rialzo.

Come previsto da un passaggio del decreto legge numero 145/2023, a brevissimo l’Inps erogherà assegni pensionistici significativamente più sostanziosi. Il motivo è l’anticipo della rivalutazione delle pensioni 2023, normalmente, effettuato a gennaio di ogni anno.

Ebbene, il Governo ha deciso di anticipare di un mese il conguaglio sul recupero dell’inflazione registrata lo scorso anno. Quindi, a dicembre i pensionati potranno beneficiare di un ritocco al rialzo sul trattamento economico.

Nello specifico, l’aumento che sarà pari allo 0,8%, ovvero, la differenza tra l’indice ISTAT provvisorio applicato a partire da gennaio 2023 (+7,3%) e quello definitivo (+8,1%), riguarda l’adeguamento delle pensioni al costo della vita per proteggere il potere d’acquisto. Come lo scorso anno, però, l’aumento non sarà applicato in misura uguale per tutti i titolari di pensione. Di seguito facciamo il punto della situazione.

Aumento pensioni: le modalità

Come previsto dal decreto legge 145/2023, il Governo ha deciso di anticipare di un mese il consueto conguaglio sul recupero dell’inflazione registrata l’anno precedente. Questo significa che a dicembre, gli importi degli assegni pensionistici saranno interessati da un significativo aumento. Per essere precisi, si tratta di un aumento dello 0,8%, ovvero, la differenza tra l’indice Istat provvisorio del 7,3% riconosciuto a gennaio 2023 e il definitivo dell’8,1%, più gli arretrati del 2023.

Tuttavia, proprio come abbiamo anticipato, gli aumenti non saranno applicati in misura uguale a tutti i pensionati, ma differiscono in base alle fasce d’importo delle pensioni. Potranno beneficiare della perequazione per intero le pensioni non superiori a 4 volte il trattamento minimo dell’INPS, quindi chi riceve un assegno di importo pari o inferiore a 2.101,52 euro al dicembre 2022. Per fare un esempio, il titolare di una pensione di 1.000 euro lordi al mese al dicembre 2022, ha ottenuto a gennaio 2023, un aumento di 73 euro al mese (+7,3%). Tra un mese riceverà un ulteriore rialzo di 8 euro lordi, con l’aggiunta degli arretrati maturati da gennaio a novembre 2023. Per un totale di 88 euro in più sull’assegno pensionistico.

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Discorso diverso per chi riceve un assegno di importo superiore a 4 volte il minimo Inps. In questo caso, infatti, l’aumento non sarà pieno ma graduato a seconda delle fasce d’importo previste dalla legge numero 197/2022. Sono esclusi dal conguaglio le prestazioni non pensionistiche come: l’Ape sociale, gli assegni straordinari di sostegno al reddito, l’isopensione, l’indennità mensile, che resteranno ferme negli importi corrisposti alla loro decorrenza.