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Déja-vù, il fenomeno mentale ora ha una spiegazione scientifica: ecco perché accade

Definizione e analisi del fenomeno del déjà vu. - Solofinanza.it
Definizione e analisi del fenomeno del déjà vu. – Solofinanza.it

Siete mai entrati in un nuovo ambiente convinti di averlo già visto? Allora anche voi avete sperimentato il fenomeno del déjà vu…

Molte persone, nella vita, hanno sperimentato una strana sensazione di familiarità in una nuova situazione, tanto intensa da far sembrare che sia già accaduta in precedenza.

Ma cosa sta effettivamente accadendo? E perché sperimentiamo questa sensazione, che cosa la causa? Ovviamente si tratta di un dèja-vù.

La parola “déjà vu” è di origine francese e si traduce in “già visto”. Si riferisce alla sensazione strana e distintiva che si è già vissuta la situazione o l’evento attuale, anche se si tratta di una situazione nuova e sconosciuta.

In una recente intervista condotta con il New York Post, la neuropsicologa Sanam Hafeez ha svelato qualche retroscena su questo interessante fenomeno.

Deja-vù: cos’è e a chi può capitare di averne uno

Il déjà-vù si presenta come un’onda di familiarità intensa con il momento presente, come se la persona stesse rivivendo un’esperienza passata. Anche se la causa esatta rimane in parte misteriosa, sono state proposte diverse teorie per spiegarlo. Alcuni esperti suggeriscono che potrebbe essere legato al modo in cui il cervello elabora i ricordi, con possibili ritardi o errori nel recupero della memoria; altre teorie ipotizzano che possa derivare dal fatto che il cervello elabora le informazioni attraverso percorsi multipli contemporaneamente.

Indipendentemente dal meccanismo esatto, il déjà-vu è un’esperienza transitoria e comune che dura solo brevemente, coinvolgendo persone di tutte le età e non è considerato una condizione patologica. Circa il 60% – 70% delle persone in buona salute sperimenta qualche forma di déjà vu durante la loro vita, con un incremento di frequenza tra i 15 e i 25 anni d’età, e un’incidenza maggiore nei soggetti che viaggiano frequentemente e in quelli che ricordano i loro sogni. Non è però possibile stabilire la precisa frequenza di un déjà vu.

Una sensazione di irrealtà e "flashback" accompagna questo fenomeno. - Solofinanza.it
Una sensazione di irrealtà e “flashback” accompagna questo fenomeno. – Solofinanza.it

Una sindrome pericolosa? No, tuttavia…

È importante sottolineare che il déjà-vù di per sé non è associato a una particolare condizione medica o psicologica: si tratta di solito di un’esperienza breve e transitoria, considerata come un aspetto normale della percezione e della memoria umana. Tuttavia, esistono alcune condizioni mediche e disturbi neurologici in cui esperienze simili al déjà-vù possono verificarsi più frequentemente o in una forma diversa. Tra queste condizioni ci sono:

  • Epilessia: in alcuni casi, la percezione di un déjà vu può essere un segnale d’allarme che una crisi epilettica sta per verificarsi.
  • Emicrania: alcune persone con emicrania possono sperimentare sensazioni simili al déjà-vù prima dell’insorgenza di un mal di testa.
  • Epilessia del lobo temporale: questa specifica forma di epilessia è associata ad anomalie nei lobi temporali del cervello e può portare a esperienze frequenti e intense di déjà-vù.
  • Schizofrenia: il déjà-vù può occasionalmente essere segnalato come un sintomo della schizofrenia, anche se è solo uno dei molti sintomi possibili associati al disturbo.
  • Ansia o stress: elevati livelli di ansia o stress possono talvolta portare a distorsioni nella percezione e una sensazione di irrealtà, che potrebbe includere esperienze simili al déjà-vù.

Se qualcuno sperimenta episodi frequenti o angoscianti di déjà-vù, specialmente se accompagnati da altri sintomi insoliti, è consigliabile cercare una valutazione medica per escludere eventuali condizioni mediche o neurologiche sottostanti, suggerisce la dottoressa Hafeez. In tali casi, un professionista del settore sanitario può condurre una valutazione completa e offrire la guida o il trattamento appropriato, se necessario.