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Attenzione, dopo la Brexit è cambiato tutto: se andate nel Regno Unito potrebbero rispedirvi indietro

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Le restrizioni per i cittadini europei che giungono nel Regno Unito sono aumentate drasticamente dopo la Brexit. Ecco gli errori da non commettere per evitare di essere respinti

La Brexit come era auspicabile ha stravolto lo scenario degli spostamenti in Europa in maniera piuttosto considerevole. Infatti sono sempre più numerosi i cittadini del Vecchio Continente che al loro arrivo nel Regno Unito vengono bloccati in aeroporto e nella peggiore delle ipotesi vengono rimandati indietro.

Il tutto può avvenire dopo essere stati trattenuti per ore o addirittura giorni. D’altronde i dati parlano chiaro in tal senso. Il Ministero dell’Interno ha infatti fatto sapere che nei primi tre trimestri del 2019, ovvero prima della Brexit le persone provenienti dall’Unione Europea che sono state respinte sono state circa 2.200 mentre nello stesso lasso di tempo nel 2023 la cifra è lievitata a 11.600.

Brexit: cosa sta succedendo a coloro che si recano nel Regno Unito

Andando nello specifico il numero di cittadini tedeschi rispediti al mittente è aumentato di ben cinque volte passando da 80 nell’intero anno solare 2019 a 411 nel 2023. I francesi invece sono passati da 92 del 2019 a 426 del 2023. Dunque, dei dati piuttosto emblematici che certificano l’impatto del provvedimento che ha sancito il distacco del Regno Unito da Bruxelles.

L’accordo originario tra le parti però consentiva a tutti i cittadini europei di viaggiare liberamente per sei mesi sull’isola anche senza visto e agli abitanti del Regno Unito di andare in Europa fino a 90 giorni. Per quanto concerne il lavoro, lo studio e la possibilità di vivere in UK la possibilità è venuta meno dal 1 gennaio 2021 a seguito della Brexit.

Uno dei principali motivi di questo disguido è che molti ancora si recano Oltremanica con la sola carta d’identità che però non basta più. Serve necessariamente il passaporto ad eccezione di coloro che hanno lo status di settled che consiste nel permesso di soggiorno permanente per migranti.

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Discorso simile per chi rientra nel pre-settled che è stato concesso a coloro che sono entrati nel paese per lavorare prima dell’avvento della Brexit. Questa eccezione però sarà valida fino al termine del 2025 quando sarà poi revocata in maniera definitiva.

Tornando agli stop alla frontiera, la Romania è il paese con il maggior numero di respinti da parte del Regno Unito, basti pensare che nel 2021 è stato negato l’acceso a poco meno di 10mila rumeni. Al secondo posto c’è la Bulgaria con 1345 persone non accettate nel corso di quest’anno solare.