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Tasse: quali vanno in prescrizione dopo cinque anni e non vanno più pagate

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Per quali tasse e imposte è prevista la prescrizione quinquennale e quindi decade l’obbligo del pagamento? Cosa prevede la normativa in merito

Il termine di prescrizione delle tasse è solitamente di dieci anni secondo il codice civile. Nonostante ciò è possibile che in alcuni frangenti scatti la cosiddetta prescrizione breve, ovvero un’eccezione che prevede la prescrizione in 5 anni per alcune tipologie di debiti.

A tal proposito è importante l’articolo 2948 del codice civile che prevede un elenco di debiti per i quali la prescrizione sopraggiunge prima dei dieci anni. Nonostante ciò individuare la prescrizione di un debito tributario non è sempre facile visto che i termini sono possono essere variabili e sono correlati alla natura del debito.

Prescrizione tasse e imposte: per quali vale il periodo di cinque anni

Solitamente l’Agenzia delle Entrate ha un determinato numero di anni a disposizione per potersi appropriare delle somme non pagate prima che queste cadano in prescrizione. In linea generale questo periodo decorre dal 1 gennaio successivo a quello in cui l’imposta non è stata versata.

Facendo un chiaro esempio, se l’Imu andava pagata entro il dicembre 2018, il termine di prescrizione parte dal 1 gennaio 2019 e dal 1 gennaio 2014 il pagamento non è più esigibile. Questo perché per quanto concerne la tassa sul possesso della seconda casa il termine previsto è quinquennale.

Le altre tasse e imposte che si prescrivono in cinque anni sono quelle dovute agli enti locali come Regioni, Province e Comuni. Nella fattispecie oltre all’Imu vanno annoverate anche la Tari, l’imposta Comunale sulla pubblicità, la Tosap, il Dpa, l’Ipt, la tassa di soggiorno, le sanzioni amministrative, le sanzioni penali, le sanzioni tributarie e le multe stradali.

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Vanno in prescrizione dopo cinque anni anche in contribuiti dovuti all’Inps e all’Inail così come le assicurazioni per annualità delle rendite perpetue o vitalizie. Ma non è tutto. La prescrizione quinquennale è prevista inoltre per tutto ciò che ha una cadenza di pagamento periodica come le bollette dell’utenza telefonica, l’abbonamento alla pay-tv, gli interessi sul mutuo e gli utili dei soci di un’azienda.

Proseguendo troviamo i canoni d’affitto dovuti e non pagati e i debiti condominiali sia di classiche abitazioni sia di locali utilizzati ai fini commerciali. Discorso differente per le bollette di luce e gas che per forza di cose catalizzano la maggior parte delle attenzioni delle famiglie italiane. In questo caso il periodo di prescrizione è nettamente più breve e si attesta in due anni.