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Demenza senile, la scienza svela il “miracoloso” frutto che ne riduce il rischio di insorgenza

demenza senile
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Secondo un recente studio, il rischio di insorgenza della demenza senile può essere ridotto semplicemente mangiando questo frutto. Ecco quale.

La demenza senile è una malattia che consiste in un progressivo deterioramento delle funzioni intellettive e mentali. La forma più comune è il Morbo di Alzheimer e, insorge generalmente, superati i 65 anni di età. La patologia inizia molto lentamente. Inizialmente, si manifesta con deficit di memoria, diminuzione dell’attenzione e stati confusionali; potrebbero essere notati, inoltre, sbalzi di umore e cambiamenti nei comportamenti. Per poi peggiorare progressivamente fino ad interferire con le normali attività di tutti i giorni.

Purtroppo, la demenza senile è un disturbo piuttosto diffuso. In Italia sono circa 900 mila le persone che ne soffrono, fino a diventare una vera e propria emergenza per la salute pubblica.

Per questo motivo, è fondamentale correre ai ripari per evitare il più possibile il rischio di incappare nella malattia. Il principale aiuto viene da un corretto stile di vita e da una sana alimentazione. E’ consigliabile, inoltre, praticare regolarmente attività fisica e mantenere la mente costantemente allenata. Un recente studio ha poi scoperto una stretta connessione tra un frutto molto comune e la demenza senile. Secondo i ricercatori questo frutto molto comune sarebbe in grado di rallentare l’insorgenza della demenza senile. Vediamo allora di quale si tratta.

Demenza senile: il frutto che riduce il rischio di insorgenza

Come abbiamo visto, sono tantissime le persone colpite da malattie neurodegenerative. Per questo è importante agire in anticipo e adottare tutte le misure possibili per ridurre l’incidenza di rischio del loro insorgere. Oltre ad adottare un corretto stile di vita, seguire una sana alimentazione, praticare regolarmente attività fisica e mantenere la mente sempre allenata, la scienza a scoperto un frutto, molto comune, il cui consumo contribuirebbe efficacemente ad evitare o allontanare il più possibile il rischio di incappare nella demenza senile.

La ricerca condotta dall’Università di Cincinnati negli Stati Uniti ha individuato nella fragola un validissimo alleato contro la demenza senile. Secondo i ricercatori, le fragole ma anche i frutti di bosco, sarebbero in grado di influenzare le prestazioni cognitive grazie agli antiossidanti antociani.

fragole
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Dunque, mangiare fragole e frutti rossi fa bene alla salute cognitiva. Aumenta le prestazioni della memoria, abbassa il rischio di depressione, favorisce il buonumore e sviluppa le capacità di problem solving. Insomma, una sorta di frutto “miracoloso” che faremmo bene ad inserire nella nostra dieta!