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Compensazione dei debiti, come funziona e quando è possibile avvalersene

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Attraverso la compensazione si può regolarizzare una posizione debitoria, ma come funziona e quando è possibile avvalersene?

Un modo per liberarsi dai debiti e regolarizzare la propria posizione è avvalersi della compensazione. In buona sostanza il debitore si offre di pagare la differenza tra i debiti che ha verso un soggetto e i crediti che avanza verso lo stesso. Insomma, sebbene richieda comunque uno sforzo economico, rappresenta un modo piuttosto veloce per cancellare un debito, oltre che utile ad evitare sfiancanti cause civili.

Di norma, per avvalersi della compensazione è necessario che due soggetti siano al tempo stesso creditori e debitori. Proprio come viene definita all’articolo 1241 del Codice Civile “Quando due persone sono obbligate l’una verso l’altra, i due debiti si estinguono per le quantità corrispondenti, secondo le norme degli articoli che seguono”. Tuttavia, esistono ulteriori requisiti per potervi accedere, oltre che a modalità diverse con cui può avvenire questa procedura.

Vediamo allora, quando è possibile la compensazione dei debiti e come funziona.

Compensazione dei debiti: come funziona e quando è possibile

Come abbiamo anticipato, la compensazione dei debiti è possibile nel momento in cui due soggetti siano, contestualmente, creditori e debitori tra loro. Per intenderci: se un soggetto A deve ad un soggetto B 500 euro e il soggetto B deve al soggetto A 300 euro, possono compensare con il soggetto A che dà i 200 euro di differenza al soggetto B.

Tuttavia, considerato che esistono diverse tipologie di compensazione, per avvalersene è necessario valutare altri fattori, ad eccezione della compensazione volontaria che si basa sul libero accordo tra le parti. Quando si parla, invece, di compensazione legale è necessario che entrambi i debiti abbiano per oggetto una somma di denaro o una quantità di cose fungibili dello stesso genere e che siano egualmente liquidi ed esigibili. Si parla di compensazione giudiziale, quando il debito opposto in compensazione non è liquido, ma comunque di facile e pronta liquidazione, per cui, il giudice può dichiarare la compensazione per la parte di debito che riconosce esistente, e può decidere di sospendere la condanna per il credito liquido fino all’accertamento del credito opposto in compensazione.

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Ricordiamo, che non tutti i debiti sono compensabili. Ad esempio, non si possono compensare: i crediti per la restituzione di cose di cui il proprietario è stato spogliato ingiustamente e i crediti per la restituzione di cose depositate o date in comodato. Infine, non si possono compensare i crediti che sono stati dichiarati impignorabili, i crediti per cui il debitore ha preventivamente rinunciato alla compensazione e i crediti per cui la legge ha vietato la compensazione.