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Mutuo, cosa succede se non si paga la rata? Conseguenze e soluzioni se si resta indietro con i versamenti

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Con l’impennata dei tassi di interesse, la paura di non riuscire a pagare la rata del mutuo tormenta tanti italiani. Ma cosa succede se si resta indietro con i versamenti?

Può capitare a chiunque, una volta acceso il finanziamento per l’acquisto di una casa, di affrontare un momento di difficoltà a pagare le rate. Una situazione niente affatto piacevole, della quale è bene conoscere le conseguenze e le eventuali soluzioni.

Quello che succede, se si resta indietro con i versamenti, varia a seconda della condizione in cui ci si ritrova. Dunque, non ci sono automatismi ma la banca valuta le azioni da intraprendere in modo differente in base al contesto che ha portato a sospendere il pagamento delle rate. Questo significa che, essere in ritardo con i versamenti, almeno, non comporta subito il pericolo di pignoramento della casa.

Vediamo allora, cosa succede nel caso di rate di mutuo non pagate.

Cosa succede se non pago la rata del mutuo

Quando non vengono pagate le rate del mutuo, la Banca segue un iter ben preciso e solo nei casi più gravi, procede alla risoluzione del contratto. La legge consente un ritardo del pagamento di quanto dovuto compreso fra 30 e 180 giorni, prima che si proceda con azioni esecutive.

Innanzitutto, se si resta indietro con i pagamenti, la Banca dopo 30 giorni di ritardo provvederà all’applicazione di una mora, ovvero, una maggiorazione dei tassi di interesse già pattuiti. Successivamente, quindi superati i 30 giorni di ritardo, il mutuatario debitore viene iscritto al SIC, il Sistema di Informazioni Creditizie, come cattivo pagatore. Questo significa che, difficilmente si potranno ottenere nuovi prestiti o finanziamenti. Ad ogni modo, si tratta di una procedura che non ha carattere irreversibile, infatti, basterà regolarizzare la propria posizione. Infine, è previsto il pignoramento che, in seguito alla riforma introdotta nel 2016, è possibile solo dopo 18 rate non pagate. Discorso diverso per i mutui accesi prima del 2016. Infatti, in questo caso sono sufficienti solo 7 rate non pagate del mutuo per permettere alla banca di avviare le procedure per il recupero del credito.

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Comunque, è bene sapere che, nel malaugurato caso in cui non si possa più pagare, il primo passo è mettere al corrente la Banca con cui è stato acceso il mutuo delle proprie difficoltà economiche. Così che, l’Istituto di Credito possa consigliare una soluzione adeguata. In condizioni di difficoltà economica, infatti, può essere rinegoziato il mutuo, modificando alcuni elementi del contratto originario. E’ possibile modificare la durata del mutuo, del tipo di tasso, oppure, optare per la sospensione temporanea dei pagamenti.