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Apocalisse: di cosa ci nutriremo in un mondo devastato dal nucleare?

Nucleare, quali alimenti si salveranno? - Solofinanza.it
Nucleare, quali alimenti si salveranno? – Solofinanza.it

L’ingrediente segreto della sopravvivenza esiste già, e forse lo hai anche assaggiato: ecco perché ci salverà la vita.

Il termine “apocalisse” evoca immediatamente scenari adatti a film o videogiochi, di certo non considerati reali o vicini.

Ciò non toglie che eventi come cambiamenti climatici e conflitti internazionali giochino un ruolo fondamentale nel rendere una realtà di scarsità tristemente realistica.

In un contesto dove è necessario far fronte alle difficoltà con poche risorse, anche l’aspetto culinario diventa interessante.

In particolare, alcuni esperti hanno teorizzato che a “salvarci” da un disastro nucleare potrebbe essere un ingrediente che è già utilizzato in alcune cucine: l’alga marina. Ecco svelato il perché.

Non solo alimentazione: con l’alga marina anche i biocarburanti

L’epica narrazione di un mondo post-apocalittico in cui l’alga marina emerge come eroe inaspettato potrebbe sembrare tratta da una sceneggiatura di fantascienza, ma la realtà è che la ricerca scientifica sta rivelando il potenziale salvifico di questa modesta pianta acquatica. Dotata di una straordinaria capacità di adattamento alle condizioni ambientali estreme, l’alga marina è una fonte ricca di nutrienti essenziali per l’uomo. Carboidrati, proteine, grassi e una vasta gamma di vitamine e minerali, tra cui magnesio, zinco, vitamina B12 e iodio, la rendono un alimento completo e nutriente. La sua coltivazione potrebbe rappresentare un’opportunità senza precedenti per garantire la sicurezza alimentare in un mondo post-apocalittico.

Gli studi indicano che le coste tropicali, nonostante l’impatto devastante di una guerra nucleare, potrebbero trasformarsi in serre naturali per la coltivazione di alghe marine. In un periodo relativamente breve, compreso tra 9 e 14 mesi dopo i bombardamenti atomici, la produzione di alghe potrebbe aumentare in modo significativo, coprendo fino al 45% della domanda alimentare globale. Questo non solo soddisfarebbe le esigenze umane, ma potrebbe anche contribuire al sostentamento degli animali e alla produzione di biocarburanti, offrendo un’alternativa sostenibile alle fonti di energia tradizionali.

Nell'apocalisse dovremo dire addio ai cibi "tradizionali". - Solofinanza.it
Nell’apocalisse dovremo dire addio ai cibi “tradizionali”. – Solofinanza.it

Uno scenario che tutti preferiremmo evitare

Tuttavia, dietro a questo scenario di speranza si cela una severa lezione da imparare. La guerra nucleare rappresenta una minaccia esistenziale senza precedenti per l’umanità. Le conseguenze immediate e a lungo termine di un conflitto atomico sono impensabili: distruzione totale, perdite umane inimmaginabili e il rischio di un inverno nucleare che potrebbe rendere la Terra praticamente inabitabile per decenni, se non addirittura secoli.

L’impiego dell’alga marina come risorsa alimentare post-apocalittica è certamente affascinante, ma non può essere considerato una soluzione definitiva al problema della guerra nucleare. È essenziale concentrare gli sforzi sulle politiche di non proliferazione nucleare, sul disarmo e sulla costruzione della pace per evitare una catastrofe di tale portata. Inoltre, investire nella ricerca e nello sviluppo di alternative sostenibili e rinnovabili potrebbe ridurre la dipendenza dalle risorse fossili e mitigare i rischi associati alle tecnologie nucleari.