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Aumenti sigarette, da domani anche le tue preferite costeranno un botto | Scopri tutti i nuovi prezzi

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Aumenti sulle sigarette: i marchi interessati (Depositphotos) – Solofinanza.it

Brutte notizie per i fumatori, costretti a subire una nuova stangata sul prezzo delle sigarette. Ecco di quanto aumentano.

A partire dallo scorso 20 marzo è arrivata un’altra stangata sul prezzo delle sigarette. Brutte notizie per i fumatori che si trovano a fare i conti con ulteriori aumenti di tabacco e sigarette.

Dopo gli aumenti del 2 febbraio, quando l’importo fisso per unità di prodotto è passata da 20,20 a 29,30 per mille sigarette, i marchi inizialmente esclusi sono aumentati nella seconda metà di marzo.

Un provvedimento questo, che costerà ai fumatori tra i 10 e i 20 centesimi a pacchetto, dunque, una spesa per chi fuma un pacchetto al giorno di 6 euro al mese e 72 euro annuali.

Sul sito dell’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane e su quello della Federazione Italiana Tabaccai (Fit), possono essere consultati i nuovi prezzi, marca per marca.

Aumenti sigarette: i marchi interessati

Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024, è arrivato l’aumento delle accise e, dunque, del prezzo delle sigarette. Un ritocco al rialzo di circa 10 centesimi al pacchetto, ma alcuni marchi registrano anche un rincaro di 20 centesimi.

Il provvedimento non riguarda solo le “bionde”, ma ad essere interessati dagli aumenti anche il tabacco e le sigarette elettroniche, sia per i liquidi con nicotina sia quelli senza. Come evidenzia Codacons, tra i ritocchi al rialzo dei marchi più diffuse le Camel Blue, che dal 2015 ad oggi sono aumentate di ben 80 centesimi (+17,4%); le Philip Morris Red che sono passate da 4,50 a 5,30 euro (+17,8%); le Rothmans che attualmente costano 5 euro, 0,80 euro in più rispetto ai 4,20 del 2015 e le Dunhill International che attualmente costano 6,70 euro.

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Rincari sigarette: quanto entra nelle casse dello Stato (Depositphotos) – Solofinanza.it

Stangata sulle sigarette: quanto entra nelle casse statali

Per effetto delle accise sui tabacchi, le casse statali si arricchiscono di quasi 5 miliardi di euro, un aumento del 46,6% rispetto al 2015. Come evidenzia Codacons: “I costanti aumenti delle accise sui prodotti da tabacco introdotti negli ultimi anni e l’ingresso di nuovi dispositivi come quelli da inalazione o a tabacco riscaldato hanno portato ad una crescita delle entrate statali garantite dalla tassazione sulle sigarette”.

Poi, in merito alla battaglia al vizio del fumo, il presidente del Codacons Carlo Rienzi commenta: “In linea generale siamo favorevoli all’aumento dei prezzi dei prodotti che danneggiano la salute, ma intervenire sui listini delle sigarette sembra sortire effetti solo sui conti dello Stato. Tra il 2015 e il 2022, in base ai dati ufficiali dell’Iss, il numero di fumatori è sceso solo di 1 milione. Serve avviare una battaglia serrata al fumo e alla dipendenza da fumo”.