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Incubo Inps: stanno chiedendo soldi indietro, chi rischia grosso

inps chiede soldi indietro
inps – solofinanza.it
L’Inps ha confermato che qualcuno dovrà restituire gli aiuti Covid ricevuti durante la pandemia: ecco chi sarà chiamato a restituire le somme di denaro ricevute come sostegno e le modalità di restituzione.

Alla fine del mese di agosto 2022 l’Inps si è espresso a proposito del recupero delle somme erogate a titolo di anticipo del 40% dei trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria, in deroga e dell’assegno ordinario dei Fondi di solidarietà bilaterali con causale “COVID-19”.

L’Istituto di Previdenza Sociale ha proceduto alla verifica delle somme indebitamente percepite durante la pandemia e ha comunicato le modalità di recupero nei confronti dei datori di lavoro che hanno percepito importi indebitamente erogati. In molti casi non è stata rispettata la procedura necessaria: il datore di lavoro avrebbe dovuto inviare all’Inps tutte le richieste di pagamento, complete dei dati per procedere al saldo dell’integrazione salariali, entro la fine del mese successivo al termine del periodo di integrazione salariale autorizzato o entro il termine di 30 giorni dalla notifica del provvedimento di concessione.

Soldi anticipati dall’Inps in pandemia: come restituire gli importi non dovuti

aiuti Inps pandemia
aiuti Inps pandemia su solofinanza.it

Scaduti questi termini, il pagamento doveva essere inteso a carico dell’impresa o dell’azienda considerata inadempiente: gli anticipi erogati dall’Inps devono essere quindi recuperati attraverso la richiesta al datore di lavoro. Quali sono i casi in cui l’Inps può richiedere la restituzione dei soldi anticipati in pandemia?

  • è stato anticipato un importo superiore a quello effettivamente dovuto a titolo di saldo;
  • sono stati anticipati importi in favore di lavoratori a cui non è mai stato liquidato il saldo.

Questo il messaggio diramato dall’Inps: “Nei casi di erogazioni dell’anticipo del 40% effettuate, in fase di prima applicazione, a prescindere dall’avvenuta autorizzazione della domanda di integrazione salariale, si procederà al recupero nei confronti del datore di lavoro anche di tutti i pagamenti effettuati con riferimento a domande che siano state annullate o destinatarie di un provvedimento di reiezione”.

Gli importi non dovuti dovranno quindi essere restituiti tramite avviso di pagamento PagoPA attraverso le seguenti modalità:

  • accedendo al Portale dei Pagamenti del sito inps.it, tramite il pagamento online pagoPA, utilizzando la carta di credito/debito, il conto corrente o altri metodi di pagamento innovativi;
  • utilizzando l’App IO e i dati dell’Avviso di Pagamento;
  • direttamente sul sito del Portale dei Pagamenti o attraverso i canali sia fisici che online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP).

Per gli importi superiori a 100 euro sarà possibile accedere alla restituzione rateizzata, senza interessi, secondo le seguenti modalità:

  • le rate mensili non possono essere di importo inferiore a 60 euro;
  • la durata della rateizzazione non può essere superiore a 24 mensilità;
  • le rate successive alla prima hanno una scadenza a 30 giorni.