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Bonus 110%, cambia tutto: attenzione a non perderlo per sempre

bonus ristrutturazione
Come cambia il bonus 110% per – solofinanza.it
Con il nuovo Governo del centrodestra, l’aliquota del 110% cambia radicalmente, scontentando tanti beneficiari, o futuri tali, che stavano prevendo interventi di ristrutturazione per la propria abitazione.

Le ultime novità riguardanti questo bonus risultano piuttosto restrittive, infatti il Governo di Giorgia Meloni va a modificare i parametri utilizzati fino ad ora, includendo l’aliquota di detrazione ma anche i tipi di immobile.

Bonus 110%, ecco cosa cambia

Il Bonus 110% sicuramente non è uno dei più fortunati, in quanto già negli anni passati ha subito grandi variazioni ed a quanto pare il nuovo Governo non ha resistito dal metterci di nuovo la mano, modificandone vari aspetti.

Gli unici beneficiari che potranno tirare un sospiro di sollievo sono coloro i quali hanno già iniziato i lavori edilizi di ristrutturazione, che potranno terminare i loro lavori continuando a godere delle detrazioni fiscali.

Attualmente il bonus 110% rimane valido solo fino al 2023, in quanto nel 2024 cominceranno ad essere attuati i cambiamenti che riguardano la percentuale di detrazione, i tipi di immobili che potranno godere di questo bonus ed anche il tetto massimo di reddito del beneficiario.

Più nello specifico, per i condomini si abbasserà l’aliquota, arrivando al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025. Questo almeno è quello che era già stato previsto prima delle elezioni, quindi si tratta di regolamenti che potranno cambiare nella prossima legge di Bilancio. Secondo alcune anticipazioni l’aliquota dovrebbe assestarsi intorno al 60 o 70%, considerando anche il reddito del beneficiario ed il tipo di immobile, identificando se si tratta di una prima o seconda casa.

Ancora non sono stati resi noti ulteriori dettagli, quindi bisognerà prestare molta attenzione nei giorni futuri.

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Nuovi parametri bonus 110%

Gli interventi del Governo sugli altri bonus

Tra i bonus in scadenza, che potranno quindi essere riconfermati, modificati o cancellati, si trova il bonus facciate, la cui aliquota è già stata ridotta dal 90% al 60% fino al termine dell’anno.

Sempre in scadenza nel 2022 è presente anche il bonus barriere architettoniche, che prevede uno sconto le 75%.

L’Ance, l’associazione nazionale costruttori edili, ha richiesto la proroga delle scadenze fiscali di almeno 6 mesi, spostando così il calendario per le case unifamiliari fino a metà 2023 e per i condomini fino a metà 2024.

L’associazione inoltre lamenta delle continue modifiche ai regolamenti che rischiano sempre più di allungare i lavori in quanto risulta difficile trovare la corretta organizzazione, senza contare tutte le procedure che vanno ad accumularsi.

Infine, si può leggere nel comunicato dell’Anche: “è naturale poi pensare ad una nuova modulazione, accompagnata da ulteriori forme di sostegno o finanziamento», così da rendere le misure strutturali.