Riscaldamento razionato: cosa succederà negli asili e negli ospedali
Allarme energetico: è stato ufficialmente firmato da Roberto Cingolani il decreto sul riscaldamento razionato secondo il quale, l’accensione sarà ridotta di 15 giorni e un grado in meno, un dubbio tra i cittadini: Come verrà gestita la situazione negli asili e negli ospedali?
In Italia il piano d’emergenza è pronto da tempo, il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani , che fin dall’inizio della guerra in Ucraina segue da vicino l’emergenza energetica, ha firmato il decreto per il risparmio energetico che prevede la riduzione di un’ora giornaliera l’accensione del riscaldamento centralizzato e della riduzione di ben 15 giorni del periodo di funzionamento nella stagione invernale, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio.
La nuova normativa, messa in atto da Ottobre 2022, prevederà anche l’abbassamento di un grado (da 20 a 19).
A confermarlo, a quanto apprende l’Adnkronos, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel corso dell’informativa sul piano di risparmio del gas che ha tenuto durante il Cdm a Palazzo Chigi.
Questo provvedimento oramai in vigore, non varrà applicato solo nelle case per i riscaldamenti centralizzati, ma anche negli edifici pubblici. Proprio qua nasce la preoccupazione riguardo l’efficienza del servizio di riscaldamento fornito presso strutture pubbliche e private come scuole, asili a soprattutto ospedali di cura.
Riscaldamento razionato: Chi è escluso
Per fortuna questo decreto esclude determinati settori che non dispongono di condizioni adeguate al taglio energetico: i luoghi di cura come ad esempio gli ospedali, le scuole materne, nonché gli asili nido. Sono comprese piscine e saune, ma anche gli impianti alimentari a energia rinnovabile e le strutture utilizzate per attività industriali e artigianali in precedenza accordate con le autorità riguardo alle deroghe relative ai limiti di temperatura dell’aria.
Ma non solo, si prevede anche una possibile Deroga del decreto: In presenza di “situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, a patto che sia per una durata giornaliera ridotta. Ad ogni modo, qualunque sia il caso, i valori di temperatura dell’aria saranno ridotti di un grado centigrado”.
Ancora molti i dubbi, motivo per cui Enea a breve pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini, e rendere più chiare e trasparenti a tutti le disposizioni.