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Sai quanto costa il divorzio consensuale in comune? Sorprendente

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La modalità più economica è quella di rivolgersi all’Ufficiale di Stato Civile con la quale non è richiesta la presenza di avvocati.

Il costo per un divorzio è variabile, dipendendo dalla modalità per cui si opta per la cessazione degli effetti del matrimonio.

Divorzio consensuale in comune: quanto costa? Non te lo aspetti

Nel divorzio consensuale o congiunto si affronta lo scioglimento del vincolo di matrimonio mediante un accordo tra coniugi, incentrato sugli aspetti relativi alla fine della relazione, quindi sulla separazione dei beni in comune, l’assegnazione della casa coniugale, l’affidamento dei figli.

Veniamo alla modalità più economica per un divorzio consensuale in Comune, che è quella di rivolgersi all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza e dove, non essendo richiesta la presenza di avvocati, il costo ammonta a soltanto 16 euro per il bollo, a condizione che la coppia non abbia figli minori, disabili o non economicamente sufficienti.

Vanno dai 500 ai 3000 euro i prezzi richiesti per un divorzio consensuale con negoziazione assistita, dove è necessaria la presenza degli avvocati dei coniugi in quanto c’è la presenza di figli minori o maggiorenni incapaci, economicamente non autosufficienti o portatori di handicap grave. Il prezzo varia in base al numero di incontri necessari per la chiusura dell’accordo.

Nel divorzio consensuale con negoziazione assistita non sono richiesti esborsi per:

  • pagamento di bolli
  • contributo unificato per il rilascio dell’autorizzazione o del nullaosta da parte del Pm
  • imposta di registro o altra tassa se le disposizioni patrimoniali dell’accordo di divorzio sono funzionali alla risoluzione della crisi coniugale
  • tasse

Le disposizioni sui beni patrimoniali, ove risultino funzionali al divorzio, non sono sottoposte né a imposta di bollo né di registro.

E quanto costa quello non consensuale? Le cifre

quanto costa un divorzio consensuale?
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Quando non è praticabile la via del divorzio in Comune o tramite negoziazione assistita, si deve ricorrere al Tribunale.

Ove non ci siano figli minori o non autosufficienti, si può procedere senza avvocato pagando solamente il contributo unificato di 43€, senza marca da bollo, e i costi per i documenti richiesti dalla procedura. Al contrario, al contributo di 43 euro si sommerà la parcella dell’avvocato, tenendo conto che nel divorzio congiunto potrà anche essere soltanto uno ad assistere entrambi i coniugi. In tale ipotesi i coniugi divideranno la spesa concordata col legale.

Se il divorzio è cosiddetto giudiziale, che è una causa a tutti gli effetti, il contributo unificato si eleva a 98 euro, senza marca da bollo, e l’onorario degli avvocati, uno per ogni coniuge, sarà decisamente più elevato. In sede di divorzio giudiziale il coniuge che perde la causa dovrà anche farsi carico delle spese processuali, che possono variare tra i 1.500 e i 4mila euro.

Le parti con un reddito annuo imponibile non superiore a € 11.746,68 possono richiedere il beneficio del Patrocinio a spese dello Stato presso l’Ordine degli Avvocati, sia in caso di divorzio congiunto che giudiziale, e non dovranno pagare neppure il contributo unificato. I requisiti e le modalità di presentazione della domanda sono le stesse delle cause civili.