Reddito di cittadinanza: il Governo non dà scampo agli occupabili, chi rischia
La nuova squadra di Governo ha varato la riforma del reddito di cittadinanza e non ci sono buone notizie per molti percettori. Qualcuno perderà il sussidio già a partire dai primi mesi del nuovo anno.
Con l’insediamento del nuovo esecutivo, il futuro del reddito di cittadinanza sembra segnato. Del resto, il sussidio introdotto nel 2019 dal Governo Conte, non è mai piaciuto alla leader di Fratelli d’Italia che ne ha sempre chiesto a gran voce l’abolizione. E proprio in tal senso, il Governo Meloni sembra procedere a passo più che spedito. Infatti, già a partire dai primi mesi del nuovo anno, molti titolari di reddito di cittadinanza dovranno dire addio al sussidio.
Di recente, è la stessa Premier a ribadire la posizione del governo in merito al reddito di cittadinanza durante la prima puntata della sua rubrica “Gli appunti di Giorgia”. La premier ha dichiarato “Il lavoro ti può portare ovunque, mentre il reddito di cittadinanza ti lascia dove sei. E noi abbiamo scelto di credere nell’Italia e negli Italiani”. Poi ci ha tenuto a precisare “uno Stato giusto dovrebbe creare le condizioni per avere lavoro”.
Insomma, una posizione che non lascia spazio a dubbi, il nuovo Governo Meloni lavora per eliminare il reddito di cittadinanza, seppur gradualmente. Il piano dell’esecutivo è partire dai cosiddetti occupabili, ai quali a partire già dal nuovo anno, non darà scampo e sospenderà definitivamente il sussidio.
Reddito di cittadinanza: chi lo perderà a partire dal nuovo anno
Al moneto attuale, il sostegno economico fortemente voluto dal movimento 5 stelle è riconosciuto ad oltre 2,4 milioni di cittadini, con un impatto sulle casse dello Stato pari a circa 9 miliardi l’anno. Il nuovo anno non promette nulla di buono per molti titolari reddito di cittadinanza, per i quali sparirà del tutto nel giro di pochi mesi. La riduzione del sussidio riguarderà almeno 846 mila beneficiari. Questo significa che un beneficiario su cinque perderà il sussidio.
A rischio sono principalmente i cittadini di età compresa tra i 18 ed i 59 anni, meglio conosciuti come occupabili, che non hanno nel proprio nucleo di famiglia disabili, minori o anziani over 60. Il taglio riguarderà più del 33% del totale e consentirà un risparmio per le casse dello Stato pari a 734 milioni, già a partire dal prossimo anno.
Ad ogni modo, al momento, il reddito di cittadinanza continuerà ad essere riconosciuto nei confronti dei soggetti considerati non occupabili, più fragili e per chi ha nel proprio nucleo familiare minori, invalidi oppure anziani over 60.