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Tutti contro Fortnite, il famoso gioco della Epic Games creerebbe dipendenza

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Fortnite crea dipendenza! Ad affermarlo un avvocato canadese che ha accolto la denuncia di un gruppo di genitori infuriati contro il famoso titolo della Epic Games. Ecco tutti i dettagli.

Tutti conoscono Fortnite, del resto, al momento, è tra i giochi più amati dai ragazzini tra i 12 ed i 17 anni. Secondo le stime ufficiali, Fortnite ha superato con abbondanza i 350 milioni di utenti unici registrati. Numeri pazzeschi, che addirittura sembrerebbero destinati a crescere nel prossimo futuro. Eppure, proprio di recente, il famoso titolo è entrato nell’occhio del mirino di un gruppo di genitori infuriati, riuniti in una class action avviata già nel 2019 per portare in tribunale il gigante Epic Games.

Come spiega Alessandra Esposito Chartrand, avvocato di Calex Lega, lo studio canadese che sta lavorando all’azione legale contro la Epic Games: “Nel creare Fortnite, Epic Games si è servita di psicologi – attraverso i quali ha condotto ricerche molto approfondite. Hanno davvero scavato nella psiche umana per creare un gioco da cui non ci si riesce a staccare”.

L’avvocato Chartrand fermamente convinta della consapevolezza della Epic Games di aver realizzato un prodotto che creerebbe dipendenza, ha poi rincarato la dose “Hanno consapevolmente messo sul mercato un gioco che crea dipendenza, e che ha come target primario principalmente i giovani”.

Fortnite in tribunale: creerebbe dipendenza

Sarebbe il primo videogioco al mondo a finire in tribunale, eppure, il destino di Fortnite pare segnato. Stando a CTV News, dopo quasi tre anni, l’azione legale contro il colosso dei videogiochi sarebbe stata approvata. Un giudice canadese avrebbe accolto le preoccupazioni e le accuse dei genitori, stabilendo che non si tratta affatto di una manifestazione infondata, ma al contrario “ci sarebbero accuse sufficienti e specifiche sull’esistenza di rischi o addirittura pericoli derivanti dall’uso di Fortnite”.

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La documentazione presentata agli atti affermerebbe che i ragazzini avrebbero smesso di magiare, dormire, socializzare e lavarsi pur di poter giocare. Addirittura uno dei ragazzini avrebbe speso nell’arco di due anni quasi 8 mila ore nel gioco, praticamente quasi un intero anno della sua vita dedicato a giocare esclusivamente a Fortnite. Insomma, dati davvero inquietanti che avrebbero convinto il giudice canadese ad approvare la battaglia legale contro il colosso dei videogiochi Epic Games.

Dal canto suo, il creatore di Fortnite, con l’intento di difendersi dalle gravissime accuse, fa sapere attraverso il suo portavoce Natalie Munoz di disporre di controlli parentali leader nel settore che danno la possibilità ai genitori di supervisionare l’esperienza digitale dei propri figli. Quanto alla battaglia legale fa sapere “Abbiamo intenzione di combatterla in tribunale. Questa recente decisione permette soltanto al caso di andare avanti. Crediamo che le prove dimostreranno che questo caso è privo di fondamento”.