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Un bonifico bancario può metterti a rischio, scopri quando è illegale farlo

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Effettuare un bonifico è ormai una pratica considerata abituale per tantissime persone, infatti con l’avanzamento dell’homebanking ogni pratica bancaria viene fatta comodamente tramite smartphone e si ha sempre meno bisogno dei contanti.

Nonostante il Governo abbia alzato la soglia massima dei contanti, consentendo pagamenti che possono arrivare fino a 5mila euro, le operazioni incluse nelle applicazioni delle banche sono così performanti che difficilmente verranno abbandonate soprattutto considerando tutti i vantaggi offerti dalle banche e dai negozi, sia quelli online sia quelli fisici.

Il bonifico bancario è probabilmente una delle operazioni più effettuate ogni giorno, grazie alla sua semplicità infatti si possono spostare delle somme di denaro da un conto all’altro senza doversi allontanare dalla propria casa, bisogna però conoscere bene gli strumenti a propria disposizione in quanto potrebbero portare a seri problemi.

Alcuni movimenti di denaro infatti potrebbero attirare l’occhio dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha il compito di supervisionare i conti bancari di ogni persona al fine di combattere l’evasione fiscale, una delle piaghe italiane più difficili da curare ed individuare nonostante le misure ed i controlli che vengono fatti costantemente dal fisco.

Una delle principali cause che porta il proprio conto sotto la lente dell’Agenzia è, ad esempio, la mancata causale sui bonifici bancari il quale pur non essendo obbligatorio per legge può aiutare ad individuare meglio la destinazione del denaro, per quale scopo è stato inviato e soprattutto a chi. Più l’importo è alto e più sarà facile finire sotto supervisione da parte del fisco.

Quando è meglio non fare un bonifico

Esistono inoltre altre condizioni che possono causare problemi ben più grandi di un semplice controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, uno di questi è l’insolvenza fraudolenta, un grave reato descritto nell’articolo 641 del Codice Penale, il quale recita testualmente:

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“Chiunque, dissimulando il proprio stato d’insolvenza, contrae un’obbligazione col proposito di non adempierla è punito, a querela della persona offesa, qualora l’obbligazione non sia adempiuta, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 516. L’adempimento dell’obbligazione avvenuto prima della condanna estingue il reato.”

Il reato si verifica nello specifico quando si effettua un bonifico bancario pur non avendo in banca un importo sufficiente per coprire il costo della transazione e, soprattutto, quando il creatore del bonifico non ha alcuna intenzione di risarcire la banca, uscendo totalmente dalle azioni permesse sia dalla banca che dalla legge italiana, per cui si può rischiare davvero grosso.