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Assegno unico, importi maggiorati nel 2023: famiglie in festa!

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In seguito alla nuova Legge di Bilancio, anche l’importo dell’assegno unico universale sarà adeguato all’inflazione. Da febbraio sono attesi, dunque, somme più ricche. Facciamo il punto della situazione.

Come molti sanno, l’assegno unico universale è il sostegno economico riconosciuto alle famiglie con figli a carico. La misura è stata introdotta dall’ex Governo del Presidente Mario Draghi, a partire da marzo 2022 e viene erogato ogni mese dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, a tutte le famiglie per ogni figlio a carico a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni di età. In più, è riconosciuto, senza limiti di età, in caso di figli affetti da disabilità a carico.

Questo sussidio ha sostituito ed inglobato alcune delle misure relative al welfare familiare. Come, ad esempio, gli ANF (assegni familiari), il premio alla nascita, i vari bonus bebè e tutte le detrazioni per carichi di famiglia. Pertanto, si tratta di uno strumento particolarmente importante per i contribuenti.

La buona notizia è che, proprio come previsto in Legge di Bilancio, per il nuovo anno anche l’importo dell’assegno unico universale subirà un ritocco al rialzo.  L’INPS ha fatto sapere che da questo mese, le somme percepite saranno maggiorate del 50% per ciascun figlio di età inferiore a un anno e per i nuclei familiari con almeno tre figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni. Nel primo caso, l’aumento scatta a prescindere dalla soglia ISEE, nel secondo caso a patto che l’ISEE non sia superiore a 40 mila euro.

Assegno unico, importi maggiorati nel 2023

Dunque, con il nuovo anno, l’importo minimo dell’assegno unico sarà pari a 75 euro anziché 50 euro. Mentre, sarà riconosciuto un importo massimo pari a 265,50 euro. Gli aumenti riguarderanno anche le maggiorazioni corrisposte ai nuclei familiari con quattro o più figli che passerà dagli attuali 100 euro a 150 euro.

Il ritocco al rialzo dell’importo dell’assegno unico, terrà conto anche della rivalutazione, ovvero, l’adeguamento del sussidio al costo della vita. Si parla di un ulteriore aumento del 7,3%. Ad ogni modo, proprio come stabilito dalla legge 179/2022, gli incrementi partiranno a “decorrere dal primo gennaio 2023”, ma saranno riconosciuti dall’INPS a partire dal corrispettivo di febbraio 2023. Va specificato, che contestualmente all’erogazione della mensilità di febbraio 2023 dell’assegno unico per figli a carico, verranno corrisposti anche gli eventuali arretrati.

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In conclusione, ricordiamo, che ai fini del riconoscimento dell’assegno unico è necessario aggiornare la certificazione ISEE. Infatti, sebbene non si tratti di un adempimento obbligatorio, rinnovare il modello ISEE garantisce il riconoscimento degli importi corretti.