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Bonus pellet 2023: arriva lo sconto che ci farà riaccendere la stufa

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Bonus pellet: come funziona la nuova agevolazione che nel 2023 incoraggia l’acquisto della biomassa legnosa.

Dal primo gennaio 2023 è stata abbassata l’IVA su ogni sacchetto di pellet venduto, e questo permetterà di acquistarlo a un prezzo più accessibile dopo che molte persone avevano optato per impianti di riscaldamento alternativi, vista l’impennata del prezzo del pellet.

In questo articolo vedremo come funziona il bonus pellet, se bisogna fare domanda per averlo e poi analizzeremo i principali bonus ancora disponibili per rinnovare l’impianto di riscaldamento risparmiando sul costo del suo acquisto.

Bonus pellet 2023: come funziona e a chi si rivolge

Con il bonus pellet non si pagherà più l’iva al 22% su ogni sacchetto acquistato, ma solo il 10%.

Ciò significa che, su ogni sacchetto di pellet acquistato, si avrà uno sconto di 1,8 euro. Prima che venisse introdotto il bonus pellet, ogni sacchetto da 15 kg costava mediamente 15 euro al netto dell’IVA, ai quali andavano aggiunti 3,3 euro di IVA al 22% per un totale di 18,3 euro.

Lo sconto sull’Iva ha effetto dal primo gennaio del 2023, e varrà per tutto l’anno in corso, non soltanto per i sacchetti da 15 chili, che con lo sconto sull’Iva constano 16,50 euro, ma per tutte le pesature presenti sul mercato.

Se il costo del pellet sembra ancora molto alto, si può pensare di optare per altri sistemi di riscaldamento alternativi.

Per fare ciò si può procedere richiedendo i bonus che vedremo nel prossimo paragrafo.

Altri bonus e agevolazioni

Per cambiare il proprio impianto di riscaldamento, c’è la possibilità di chiedere il bonus mobili 2023, l’ecobonus al 65% e il bonus Termocamini.

Per quanto riguarda quest’ultimo, in particolare, esso consiste in uno sconto sul termocamino acquistato o sulla stufa a pellet.

Questo vale anche su altri impianti di climatizzazione invernale che siano a rendimento termico migliore del precedente. L’installazione di un impianto di questo genere prevede un contributo del 65% erogato dal GSE.

Per quanto invece concerne l’ecobonus al 65%, abbiamo la detrazione fiscale fino a un massimo di 30.000 euro. Gli interventi devono essere di riqualificazione energetica, e gli immobili interessati sono quelli già accatastati, o con l’iscrizione in corso.

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Infine, attraverso il bonus mobili, se si effettua una ristrutturazione del valore massimo di 96.000 euro, si può ottenere la detrazione al 50% sull’installazione di una stufa con efficienza energetica pari o superiore al 70%.

Ecco quindi tutte le alternative al caro pellet che, nonostante l’abbassamento dell’IVA, non registra uno sconto tale da farlo diventare nuovamente una delle scelte più economiche per riscaldare casa.