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Conto cointestato: cosa succede in caso di debiti o morte di uno dei correntisti

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I rischi che di avere un conto cointestato si presentano in almeno tre occasioni, ossia in seguito ad accertamenti del fisco, eredità e pignoramenti.

In ognuna di queste situazioni, però, la legge tutela adeguatamente le parti che non sono coinvolte nell’accertamento, nel pignoramento o nell’eredità.

Vediamo in dettaglio in che modo la legge permette ai cointestatari di venire tutelati in ciascuno dei predetti casi.

Accertamenti del fisco

Quando parliamo di accertamenti del fisco in merito a un conto cointestato, la legge dispone che il fisco possa effettuare controlli solo per la percentuale di denaro di proprietà della persone sottoposta ad accertamenti fiscali.

Per essere più chiari poniamo il caso che su un conto intestato a 3 persone siano depositati 66.000 Euro. Se uno degli intestatari dovesse essere sottoposto a controlli fiscali, solo la sua quota (in questo caso 22.000 Euro) sarà messa sotto la lente della Guardia di Finanza.

In merito poi alla pignorabilità del conto cointestato, il meccanismo rimane identico.

Se uno dei tre cointestatari del conto avesse dei debiti, risulterebbe pignorabile soltanto il 33% del denaro depositato sul conto, cioè soltanto i 22.000 Euro di sua proprietà.

Conviene un conto cointestato a firma congiunta o disgiunta?

Il conto cointestato può essere di due tipi. Il conto cointestato a firma congiunta permette di eseguire operazioni sul deposito soltanto con l’esplicito consenso di tutti gli intestatari del conto.

Quello a firma disgiunta, invece, permette a tutti gli intestatari di compiere operazioni sul conto in maniera indipendente dagli altri, senza necessità che tutti diano il proprio benestare.

La differenza non è di poco conto, specialmente nel momento in cui uno degli intestatari del conto muore prima rispetto agli altri. Vediamo perché.

Premorienza di uno dei cointestatari

Nel momento in cui il conto è a firma contestata se uno dei cointestatari del conto muore gli altri devono aspettare che termini il procedimento di successione per ottenere la propria parte del denaro presente sul conto.

Questa prassi viene messa in atto quando i cointestatari di un conto sono soltanto due.

Conto cointestato a firma disgiunta e morte di un correntista

Se il conto è a firma disgiunta la situazione cambia. Quando uno dei soggetti intestatari del rapporto muore, la banca blocca il conto solo limitatamente alla parte spettante agli eredi della persona defunta.

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Gli altri intestatari potranno quindi serenamente continuare a utilizzare il proprio denaro presente sul conto, anche se la procedura di successione non si è ancora conclusa.