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Opzione Donna, cambiano i criteri per accedere al trattamento: cosa andrà rivisto

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Opzione Donna è uno dei grandi temi che il Governo ha dovuto affrontare negli ultimi mesi, questa misura infatti ha subito grandi cambiamenti da quando è stata introdotta in Italia.

Due delle previsioni principali legate ad Opzione Donna è l’abbassamento dell’età pensionabile da quale dovrebbe ridursi di un anno, e l’eliminazione del riferimento al numero dei figli, ecco tutte le principali novità.

Ultimamente la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha dovuto far fronte alle molteplici proteste avviate da gruppi numerosi di lavoratrici escluse dalla manovra a seguito dei primi cambiamenti apportati alla misura, proprio per questo a seguito dei colloqui il Ministero è al lavoro per valutare le variazioni da apportare ed i costi che queste comporteranno.

Parte delle polemiche erano derivate dai cambiamenti inseriti nella Legge di Bilancio 2023, nella quale la platea di beneficiari era stata ridotta notevolmente, motivo per il quale le donne escluse si sono riunite ed hanno creato gruppi organizzati per manifestare contro la decisione imposta dal Governo.

L’INPS ha intanto recentemente emesso una comunicazione nel quale apre ufficialmente il periodo in cui possono essere inviate le richieste di adesione a questo trattamento pensionistico, ricordando inoltre tutti i requisiti necessari per accedervi.

Come richiedere Opzione Donna nel 2023

I primi requisiti rimangono, in attesa di comunicazioni da parte del Ministero, quelli legati all’età anagrafica, il numero dei figli e gli anni di contributi versati. Più nello specifico possono fare domanda le donne di 60 anni, di 59 con un figlio o di 58 con 2 o più figli, purché abbiano maturato 31 anni di contributi entro il 21 Dicembre 2022.

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Inoltre l’INPS ricorda che possono accedere alla pensione anticipata:

  • le donne che assistono da almeno 6 mesi continuativi il coniuge, il partner o un parente di primo grado convivente affetto da handicap gravi
  • le donne che hanno una ridotta capacità lavorativa certificata e superiore o uguale al 74%, con accertamento da parte dell’équipe dell’ASL di competenza
  • le donne che da lavoratrici dipendenti sono state licenziate dalle imprese a rischio crisi d’impresa

Le domande di adesione al trattamento possono essere effettuate tramite il portale dell’INPS, accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, e selezionando la voce “Pensione anticipata Opzione donna – Domanda”. Nel caso in cui si voglia ricevere assistenza si possono contattare i numeri del call-center INPS ai numeri 803-164 (da fisso) e 06-164164 (da cellulare), o ci si può rivolgere direttamente agli enti di Patronato, fornendo tutta la documentazione necessaria per accertare la propria completa idoneità.