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Isee, il Fisco lo controlla: quando scattano le multe

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La certificazione Isee è un documento piuttosto importante, pertanto, capita spesso che il Fisco lo controlli. Ecco quando si può incappare in una salata multa.

Attualmente, l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un documento fondamentale. Secondo quanto stabilito nella nuova Legge di Bilancio, in base al valore Isee è possibile accedere a diverse prestazioni sociali oltre che a diversi bonus. Tanto per fare qualche esempio, l’Isee è determinante per il riconoscimento dello sconto in fattura sui consumi di acqua, luce e gas, per usufruire di diverse agevolazioni riconosciute ai disabili o per le tasse universitarie e la mensa scolastica. Da quest’anno è legato all’Isee anche il bonus cultura per i nati nel 2004 o ancora il bonus occhiali ed il bonus psicologo.

Alla luce della centralità del modello Isee, sono diventati molto più frequenti i controlli da parete del Fisco. Sarebbero diversi milioni le certificazioni Isee finite sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate e, nel corso delle verifiche a campione, oltre il 70% degli Isee avrebbe presentato almeno un’anomalia.

Senza dubbio, il margine di errore è diminuito con l’introduzione dell’Isee precompilato, ma cosa si rischia in caso di errori di calcolo dell’Isee? Quando si rischia di incappare in salate multe e sanzioni?

Errori nell’Isee: quando scattano le multe

Come abbiamo anticipato, di recente, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è spesso determinante per il riconoscimento di bonus, agevolazioni e prestazioni economiche. Basti pensare al bonus bollette o all’importo riconosciuto per l’assegno unico figli a carico e così via. Proprio per tale ragione, l’attenzione sugli Isee si è alzata molto e sono sempre più frequenti i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, tramite la Guardia di Finanza.

Presentare una certificazione Isee falsa o sbagliata, può comportare diverse conseguenze anche piuttosto serie. Innanzitutto, scatta l’interruzione del beneficio e dei sussidi riconosciuti proprio sulla base del valore Isee risultante. In più, le autorità competenti possono chiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite. Infine, si rischia una denuncia penale per reato di truffa ai danni dello Stato (con una eventuale condanna che va da 6 mesi a 3 anni).

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Ricordiamo che i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, possono essere anche retroattivi. Infatti, il Fisco può attenzionare gli Isee fino a un massimo di 5 anni a partire dal 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la DSU. In altre parole, in caso di presentazione di una certificazione Isee non corretta, il contribuente interessato dal provvedimento, dovrà provvedere alla restituzione delle somme indebitamente percepite anche per i precedenti 5 anni.