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Tachipirina prima di mettersi alla guida: quali sono i principali rischi da conoscere | Non sottovalutarli

Tachipirina
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La tachipirina è un farmaco piuttosto utilizzato per allievare i sintomi influenzali. La sua assunzione prima di mettersi alla guida può però essere pericolosa

Fare uso di tachipirina al giorno d’oggi è praticamente una consuetudine. Appena si ha la sensazione di avere un po’ di febbre o qualcosa di simile ad un’influenza si tende sempre ad assumerla. In questi anni caratterizzati dal Covid, il suo consumo è cresciuto ulteriormente, ma sarebbe opportuno avvalersene nei momenti  e nelle dosi giuste viste le controindicazioni.

Infatti la tachipirina che ha come principio attivo il paracetamolo, è un medicinale che può provocare sonnolenza e per questo in linea teorica non andrebbe presa se si ha intenzione di compiere alcune attività che richiedono un certo grado di attenzione.

Tachipirina prima di guidare: ecco perché è meglio consultare prima un medico

Un esempio potenzialmente calzante riguarda la conduzione dell’automobile. Infatti mettersi alla guida implica una certa responsabilità visto che il rischio di andare in contro ad un sinistro è sempre da mettere in conto. In questo caso inoltre bisogna capire se la tachipirina possa influenzare la concentrazione ed i riflessi così come altri medicinali.

A quanto pare però questo farmaco è stato catalogato come sicuro con potenziali effetti collaterali molto limitati. Ad ogni modo è sempre meglio leggere il foglietto illustrativo così da fugare qualsiasi tipo di dubbio. E proprio qui c’è scritto a chiare lettere che “non altera la capacità di guidare veicoli o di usare i macchinari”. Quindi, può essere assunta prima di mettersi al volante.

Se si gode di buona salute la tachipirina non dovrebbe inficiare sulle prestazioni degli individui alla guida, ma il discorso cambia se non si è abituati ad assumerla. Magari è preferibile aspettare qualche ora prima di prendere la macchina e andare in strada. Il consiglio principale resta comunque quello di consultare il proprio medico curante, che ha piena contezza della vostra storia clinica e può dirvi con maggiore certezza come è meglio agire.

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A ciò va aggiunto che non tutti tollerano il paracetamolo. Le conseguenze in queste circostanze possono essere altamente spiacevoli e quindi è meglio essere cauti. D’altronde in un panorama così ampio come quello dei medicinali fortunatamente le alternative non mancano, anzi abbondano. Quindi, meglio non lasciare nulla al caso, con questi prodotti c’è poco da scherzare e anche se spesso hanno una conformazione simile non sono caramelle. D’altronde come dice un vecchio detto “prevenire è meglio che curare”.