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Pensioni, incredibile decisione INPS: potrebbe essere un giugno molto caldo, e il meteo non c’entra

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Andiamo a scoprire cosa accadrà ai pensionati dopo il messaggio Inps sulle mancate dichiarazioni per le pensioni. Lo scenario non è dei più confortanti 

Pessime notizie per i pensionati. Con un recente messaggio l’Inps ha comunicato ai diretti interessanti un’informazione piuttosto importante ma per niente positiva. Di fatto si tratta di una conferma di un qualcosa che in tanti hanno già scoperto via email da parte dell’Istituto previdenziale.

Andiamo ad addentrarci in questa tematica di interesse generale tenendo conto anche delle conseguenze che essa comporta. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

I dettagli del messaggio Inps: colpo duro da digerire per i pensionati

In pratica chi riceve questa comunicazione si ritrova a dover restituire soldi indietro all’Inps e a perdere una parte anche piuttosto corposa di pensione in virtù di somme aggiuntive non spettanti percepite negli ultimi mesi. Gli effetti saranno tangibili da giugno così come specificato dal patronato Enasc che pubblica il messaggio “INPS.HERMES. 09/05/2023.0001661.

Una situazione che ha destabilizzato i pensionati che hanno bisogno come non mai di risposte certe per poter comprendere al meglio ciò che succederà nei prossimi mesi ai loro assegni pensionistici. Il nocciolo della questione sono i compensi indebitamente percepiti che si potrebbero definire piuttosto come soldi ottenuti nonostante la carenza di comunicazione da parte del pensionato.

Infatti i pensionati con assegni e redditi bassi devono fornire annualmente all’Inps le comunicazioni reddituali. Se questa manca l’Istituto di Previdenza può stabilire che le somme erogate come maggiorazioni su una pensione bassa, non sono spettanti a prescindere. Sta ai pensionati comunicare ogni anno i propri redditi all’Inps, non a tutti però.

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L’obbligo riguarda i pensionati non tenuti a presentare le dichiarazioni dei redditi all’Inps o i pensionati che hanno redditi che non entrano nel modello 730 o nel modello Redditi PF. Tornando al taglio, in definitiva riguarda le somme erogate al pensionato nel 2019 e nel 2020. Questo sarà ciò che subiranno alcuni pensionati a partire dal mese di giugno, che dovranno fare i conti con la restituzione in 12 rate.

L’effetto di ciò con cui si ritroveranno a fare i conti i pensionati nasce da un cambiamento radicale di quello che è a tutti gli effetti può essere definito come regime sanzionatorio che l’Inps adotta per restituzione delle somme indebitamente percepite. Chi pur avendo l’obbligo non ha comunicato il reddito deve restituire i soldi. Si tratta di una revoca definitiva con un’inasprimento netto rispetto al passato.