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La nave da crociera più grande al mondo è in dirittura d’arrivo: era davvero necessaria?

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La nave realizzata in Finlandia ha già fatto la sua prima incursione in mare aperto prima della consegna che dovrebbe avvenire il prossimo autunno

Una nuova costruzione mastodontica ed avveniristica è pronta a sfrecciare tra i mari del mondo. Si tratta dell’imbarcazione più grande del pianeta, un vero e proprio gigante lungo 365 metri per 260mila tonnellate. Per fare un confronto è come cercare di tenere a galla due CN Tower di Toronto.

Il suo nome è Icon of the Seas di Royal Caribbean, che ha però rassicurato circa l’utilizzo di celle di combustibile e gas naturale liquefatto. Nonostante ciò resta comunque un pericolo piuttosto importante per l’ambiente e per il turismo marino, già falcidiato dalle barche e non solo.

Le criticità della nave da crociera più grande al mondo

Quando salperà dai Caraibi nel gennaio 2024 ospiterà circa 5.610 passeggeri e 2.350 membri dell’equipaggio. Il suo pezzo forte è il più grande parco acquatico del mondo in mezzo al mare con sei scivoli d’acqua, ma anche una cascata e nove vasche idromassaggio.

Tutto molto bello, però bisogna fare i conti con la realtà. Stando al nuovo rapporto di Transport & Environment l’organizzazione ambientalista indipendente europea le navi da crociera di lusso inquinano più delle automobili. Le loro emissioni atmosferiche sono tornate ai livelli pre-pandemici con le città portuali che pagano lo scotto maggiore con fumi tossici inquinanti che aleggiano sui loro cieli.

A nulla è servita l’introduzione da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale dell’ONU nel 2020 di un limite più severo di concentrazione di zolfo nei carburanti. Lo scorso anno infatti le 218 navi da crociera europee hanno emesso quantitativi di ossido di zolfo maggiori a quello di 1 miliardo di automobili, ovvero 4,4 volte di più di tutte le automobili del continente.

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Facendo un raffronto con il 2019 il numero di navi da crociera, il tempo trascorso nei porti e il carburante consumato sono aumentati di circa il 23-24% provocando un aumento delle emissioni di tre inquinanti atmosferici decisamente tossici: il SOx, il NOx e il PM. Per quanto concerne le città più inquinate Barcellona detiene il primato dello scorso anno. A seguire ci sono Civitavecchia e il porto del Pireo a pochi chilometri da Atene. Tra le altre città nostrane più colpite dalle emissioni di SOx ci sono Napoli, Genova e Livorno. D’altronde essendo importantissimi poli portuali non poteva che essere così, anche se l’auspicio è che la situazione possa davvero mutare da qui a qualche anno.