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Buoni Fruttiferi postali, cosa succede se non presti attenzione alla scadenza

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Cosa si intende per scadenza dei buoni fruttiferi postali? E cosa succede se l’investitore non ne è a conoscenza? Facciamo il punto della situazione.

I buoni fruttiferi postali sono prodotti di investimento particolarmente amati dai risparmiatori italiani. Del resto, si tratta di un prodotto sicuro, considerato che sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa e poi collocati sul mercato da Poste Italiane.

Ma parte del loro successo è dovuto anche al fatto che non hanno nessun costo di collocamento e rimborso, oltre che essere caratterizzati da una tassazione agevolata.

Pur rientrando tra gli investimenti preferiti del nostro Paese, la scadenza dei buoni fruttiferi postali continua ad essere oggetti di forti dubbi. In molti si chiedono cosa succede quando un Buono fruttifero postale scade. In merito, un recente caso a Perugia ha offerto interessanti spunti sul diritto all’informazione e sulla protezione dei consumatori. Ecco tutte le informazioni in merito.

Scadenza Buoni Fruttiferi Postali: a cosa prestare attenzione

I buoni fruttiferi postali sono tra le soluzioni preferite dai risparmiatori italiani, per proteggere i propri soldi, ma non tutti sono ben informati sulle conseguenze a cui si va incontro a non rispettarne la scadenza. La scadenza dei buoni fruttiferi postali è, normalmente, riportata sul retro del titolo o nel foglio informativo ed indica la data oltre la quale il prodotto diventa infruttifero, ovvero, non produce più interessi. Ma non è tutto, perché dal giorno di scadenza c’è un termine entro il quale il titolo deve essere riscosso per non correre il rischio di perdere interessi e capitale investito. Per chi non lo sapesse, infatti, dopo dieci anni dalla scadenza, i buoni fruttiferi postali cadono in prescrizione che estingue il diritto al rimborso. La prescrizione è definita dal Codice Civile all’art. 2946: “La prescrizione è il periodo di tempo stabilito dalla legge entro il quale il risparmiatore deve richiedere il rimborso degli interessi e del capitale investito”. Questo significa che, dopo dieci anni dalla data di scadenza, il diritto del titolare del titolo si prescrivono, rendendo impossibile recuperare il denaro investito.

Proprio a causa della prescrizione, recentemente un residente di Orvieto si è visto negare da Poste Italiane il rimborso di due buoni postali con un valore totale di 5 mila euro. I titoli, in questo caso, avevano scadenza settennale, un dettaglio di cui il cittadino era ignaro. Fortunatamente per il risparmiatore, dopo aver sottoposto la questione al giudice civile di Perugia, è emerso che non era stato fornito all’investitore alcun prospetto informativo, né tantomeno i buoni avevano indicazioni sulla loro durata o scadenza. Per tale ragione, si è concluso che si trattava di un’ingiusta perdita per l’investitore causata da una mancanza di informazione da parte di Poste Italiane, riconoscendo all’uomo il valore totale dei buoni e il loro rendimento.

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Un caso che evidenzia l’importanza per i risparmiatori di verificare la scadenza dei titoli e per gli Istituti di credito di informare adeguatamente i risparmiatori su tutte le caratteristiche dei loro investimenti.