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Cambio di residenza per ottenere agevolazioni, come funziona e quali sono i rischi

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Recentemente, effettuare un cambio di residenza per avere accesso ad agevolazioni e bonus è una pratica piuttosto diffusa, ma come funziona di preciso e quali sono i rischi?

In Italia, la residenza dichiarata da un cittadino all’Anagrafe, deve corrispondere alla sua dimora, ovvero, il tetto sotto cui vive per la maggior parte dell’anno.

Tuttavia, ci sono persone che pur di avere accesso a bonus ed agevolazioni o di non pagare le tasse, scelgono di cambiare residenza in maniera fittizia. In buona sostanza, con la residenza fittizia viene dichiarata una residenza nella quale, però, non si vive abitualmente.

Come abbiamo anticipato, il ricorso a tale pratica è piuttosto diffuso, soprattutto, per ottenere benefici di natura fiscale e sociale come, ad esempio, una riduzione delle tasse sulla casa, ma costituisce un reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, per cui, è passabile di sanzione. Questo significa che, secondo quanto previsto dalla legge, dichiarare una residenza fittizia allo scopo di beneficiare di agevolazioni e bonus costituisce un vero e proprio reato. Vediamo quali sono i rischi a cui si va incontro per una residenza fittizia.

Residenza fittizia: quali sono i rischi

Il cambio di residenza è una cosa che ogni cittadino ha il diritto di fare, a patto che sia effettivo, cioè, non deve essere fittizio. In questo caso, ricordiamo che è necessario seguire le procedure riportate dalla normativa vigente. E’ necessario notificare l’Anagrafe del proprio trasferimento entro 20 giorni ed essere reperibile al nuovo indirizzo per le verifiche da parte della polizia municipale.

Tuttavia, molti cittadini, pur di accaparrarsi benefici assistenziali e bonus altrimenti non riconosciuti, hanno dichiarato una residenza fittizia. In altre parole, uno stratagemma per accedere impropriamente a varie agevolazioni come, ad esempio, l’ex Reddito di Cittadinanza. Ad ogni modo, è bene sapere che adottare questo tipo di escamotage significa rischiare grosso. Come abbiamo detto in precedenza, in questo caso siamo di fronte al falso ideologico in atto pubblico. Insomma, un vero e proprio reato.

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Le sanzioni in cui si incorre possono essere di diverso tipo e, nel caso in cui la residenza fittizia venga scoperta dopo aver goduto delle agevolazioni che l’interessato aveva mirato, scatta la revoca dei benefici fiscali ottenuti tramite la falsa dichiarazione, anche retroattivamente. In più, a seconda della gravità e del tempo entro il quale viene scoperto il reato di falsa residenza, si rischia una detenzione che va dai due ai sei anni.