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Eredità, quali sono i debiti non trasmissibili da una persona defunta

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Ricevere un patrimonio in eredità non significa impossessarsi solo di soldi, beni e vecchi ricordi, ma anche accollarsi eventuali debiti del defunto. Fortunatamente, non tutti sono trasmissibili. Ecco i casi in cui i debiti non vanno agli eredi.

Accettare un’eredità ha i suoi pro e i suoi contro. Infatti, ricevere un patrimonio in eredità, non significa solo entrare in possesso del patrimonio del defunto, ma anche accollarsi i relativi debiti e oneri.

Ovviamente, la successione dei debiti avviene solo dopo l’accettazione dell’eredità. Dunque, qualora l’eredità dovesse essere rifiutata, nessun creditore può pretendere che gli eredi del defunto saldino i debiti lasciati in sospeso. In questo caso, però, sarà necessario formalizzare la rinuncia all’eredità presso un notaio o il cancelliere del tribunale del luogo di apertura della successione. Un’altra possibilità per evitare di ereditare debiti è l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. Con questa opzione, il successore risponderà dei debiti del defunto solo con i beni ereditati, mettendo al riparo da eventuali pignoramenti da parte dei creditori, i propri beni personali.

Poi, fortunatamente, esistono alcune tipologie di debiti che, per loro natura, non subentrano all’erede sia che accetti o rifiuti l’eredità. Quali?

Quali debiti non sono trasmissibili agli eredi?

Come abbiamo anticipato, normalmente accettare un’eredità significa accollarsi anche gli eventuali debiti del defunto. Tuttavia, per fortuna, questo non vale sempre! Esistono dei debiti che si estinguono con la morte, dunque, non passano ai successori, indipendentemente che l’eredità venga accettata o meno.

Nello specifico, i debiti non trasmissibili riguardano: le multe stradali, le sanzioni tributarie, quelle amministrative e quelle penali. Non sono trasmissibili, inoltre, i debiti relativi agli assegni di mantenimento, quelli relativi a gioco e scommesse e obbligazioni personali legate a un’attività professionale o artigiana. In questi casi, i creditori non potranno mai pretendere nulla dagli eredi, in ogni caso.

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Discorso diverso in caso di debiti di natura civile e tributaria come, ad esempio, un mutuo non ancora estinto, bollo o assicurazione auto, tassa rifiuti, IMU, canone rai, utenze luce e gas e spese di condominio. Si tratta, infatti, di debiti che vengono passati ai successori in fase di accettazione dell’eredità. Qualora l’eredità venga accettata, sarà necessario rispondere dei debiti contratti dal “de cuius”. A meno che non si scelga, come abbiamo detto nel paragrafo precedente, di rinunciare all’eredità o si opti per l’accettazione con beneficio di inventario, con cui si ha l’opportunità di rispondere solo entro i limiti dei beni patrimoniali ereditati.