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L’assegno di invalidità dal 74 al 99% è cumulabile con i redditi da lavoro? Cosa cambia con le nuove norme

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Prima, in presenza di attività lavorativa, non veniva riconosciuto l’Assegno di invalidità dal 74 al 99%. Ora le cose sono cambiate. Ecco cosa prevedono le nuove norme.

In passato, l’assegno di invalidità dal 74 al 99%, cioè la prestazione assistenziale riconosciuta dall’INPS agli invalidi civili parziali, non era cumulabile con i redditi da lavoro. Questo significa che in presenza di un’attività lavorativa, un invalido con grado compreso tra il 74 al 99 per cento, non aveva diritto alla prestazione.

Tuttavia, con il decreto Fisco Lavoro n. 146 del 2021, le cose sono cambiate. Ora, grazie al nuovo decreto, se si hanno redditi da lavoro minimi, l’INPS riconosce il diritto all’assegno di invalidità. La modifica, fortemente voluta dal Ministro del Lavoro Orlando, è diventata legge il 21 dicembre 2021 con la pubblicazione in Gazzetta della legge di conversione n. 215 del 2021. Ecco quanto sancisce il nuovo articolo 12-ter: “Il requisito dell’inattività lavorativa previsto dalla legge del 30 marzo 1971, n. 118, si considera soddisfatto se l’invalido parziale guadagna meno del limite stabilito dal decreto – legge del 30 dicembre 1979, n. 663, per ottenere l’assegno mensile”.

Insomma, se si guadagna poco, nello specifico meno di 5.391,88 euro nel 2023, la domanda di prestazione viene accettata dall’INPS. Vediamo cosa cambia con le nuove regole, confermate con il messaggio INPS del 28 dicembre 2021.

Assegno di invalidità dal 74 al 99%

Dunque, differentemente dal passato, ora l’assegno di invalidità dal 74 al 99 per cento, viene riconosciuto anche in presenza di redditi da lavoro, a patto che non superino il limite stabilito, ovvero, 5.391,88 euro. La prestazione viene concessa, ai cittadini di età compresa tra i 18 ed i 67 anni con grado di invalidità minima al 74 per cento e con reddito personale non superiore a 5.391,88 euro per il 2023.

L’assegno di invalidità viene concesso per tredici mensilità, per un importo di 313,91 euro mensile per il 2023, e non è soggetto all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF). Al compimento dei 67 anni, l’assegno di invalidità si trasforma automaticamente in assegno sociale sostitutivo dell’invalidità civile.

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Per ottenere il riconoscimento della prestazione è necessario presentare una domanda all’INPS. Innanzitutto, deve essere inviato all’ente previdenziale il certificato medico redatto dal proprio medico curante. Una volta fatto questo, bisognerà fare domanda ufficiale all’INPS, entro 90 giorni dall’invio del certificato medico. Le modalità di presentazione dell’istanza sono sostanzialmente due: si può agire in totale autonomia attraverso il portale web INPS, accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, oppure, chiedere supporto ad un ente di patronato o a un centro di assistenza fiscale (CAF). Dopo aver presentato la domanda, sarà fissata la data per una visita medica di valutazione da parte della Commissione medica dell’ASL, che in caso di malattia oncologica viene fissata entro 15 giorni dalla domanda.