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In arrivo le tasse a rate: come funziona il meccanismo che parte da novembre

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Le tasse previste per la fine dell’anno, si pagheranno solo nel 2024 e mai più in anticipo. Ecco le nuove indicazioni del Governo e le categorie di lavoratori coinvolti.

Il cammino del Governo sembra andare sempre più verso chi a causa del caro vita, sta vivendo un momento di crisi economica. La nuova misura a sostegno degli italiani in difficoltà, questa volta riguarda la rateizzazione delle tasse che “non dovranno più essere pagate in anticipo ma ad anno concluso e reddito guadagnato”, proprio come ha dichiarato il presidente della commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo di Montecitorio e responsabile Fisco della Lega, Alberto Gusmeroli.

A partire da novembre, dunque, saranno aboliti gli acconti di diverse categorie di lavoratori. In particolare, potranno usufruire del beneficio gli artigiani, i commercianti e i liberi professionisti, ma non è escluso che la platea dei beneficiari venga presto estesa anche ai lavoratori dipendenti e ai titolari di pensione con altri redditi. “Un fatto storico, per la prima volta in 50 anni” ha spiegato con entusiasmo Gusmeroli “le tasse non si pagheranno più in anticipo, ma ad anno concluso e reddito guadagnato. Si sta, infatti, lavorando per abolire l’acconto già da novembre 2023 a beneficio di milioni di attività economiche…”.

Al momento si stanno definendo gli ultimi dettagli, di una norma presentata già tre anni fa, ma tira aria di cambiamenti per i lavoratori autonomi che dal prossimo mese potrebbero pagare le tasse a rate con versamenti mese per mese degli acconti.

Tasse a rate: come funzionerà

Con il meccanismo delle tasse a rate, più di 3 milioni di attività e migliaia di contribuenti non dovranno più pagare nulla a fine novembre, potendo pagare a rate da gennaio a giugno 2024.

La scelta del Governo appare chiara, evitare che chi si trova in difficoltà chieda prestiti alle banche accumulando sanzioni e interessi. “Stop a prestiti in banca per pagare l’acconto di novembre e a sanzioni e interessi per chi non ci riesce – ha sottolineato con soddisfazione Gusmeroli – Allo stesso modo, nessuno sarà più a credito del fisco. Si tratta di un provvedimento che genera più liquidità per i cittadini e nessun problema per i conti pubblici”.

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In attesa di conferme su quale potrebbe essere la platea di contribuenti interessati dal provvedimento tasse a rate per gli autonomi, c’è un importante requisito che potrebbe essere richiesto. Infatti, l’agevolazione potrebbe essere riconosciuta solo entro un certo limite di reddito che, attualmente, è in via di definizione.