L’ombra del long raffreddore gela la penisola: sintomi e dettagli della nuova patologia
I sintomi influenzali non vi mollano più? Potrebbe non trattarsi di Covid-19, ma di una forma di influenza a lungo termine: ecco i dettagli.
Con l’avvicinarsi dell’autunno, come ogni anno, arriva un aumento di casi di raffreddore, influenza e, per alcuni e in forma più lieve rispetto agli anni passati, Covid-19.
A soli pochi giorni dall’inizio di Ottobre però appare evidente che sul territorio italiano si stia diffondendo una variante del raffreddore molto preoccupante.
Si tratta di una nuova forma di Covid? Gli esperti negano, e hanno ribattezzato la malattia “long raffreddore”. Ma di cosa si tratta?
Vediamo assieme sintomi e metodi di prevenzione per evitare questa nuova ondata.
Long raffreddore: di cosa si tratta e quali sono i sintomi
Il recente studio condotto dalla Queen Mary University di Londra e pubblicato su EClinicalMedicine, edita da The Lancet, ha rivelato l’esistenza di sintomi prolungati tra i casi influenzali negativi al virus SARS-CoV-2, simili al fenomeno noto come long-Covid. Questi sintomi si manifestano in infezioni respiratorie acute come raffreddori o polmoniti, che possono protrarsi per più di un mese. Questa scoperta solleva importanti domande sulla natura di questi sintomi e sulla loro origine.
I sintomi del “long raffreddore”, come è stato ribattezzato in Italia, comprendono tosse eccessiva e problemi gastrointestinali, come diarrea e dolori addominali, che possono ricordare le influenze stagionali. Tuttavia, vi sono anche differenze notevoli rispetto al long-Covid, che comprende sintomi come disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, dolore muscolare o articolare, e molti altri. Questa distinzione è stata fatta dopo un’analisi dei dati di oltre 10.000 adulti.
A preoccupare è soprattutto la durata dei sintomi
Nonostante queste scoperte, l’origine di questi sintomi prolungati rimane ancora poco chiara. Tuttavia, le ricerche indicano che le persone con infezioni precedenti da SARS-CoV-2 o infezioni respiratorie acute non COVID hanno un rischio maggiore di manifestare questi sintomi rispetto a coloro senza tali infezioni. La preoccupazione principale riguarda la durata di questi sintomi, che può protrarsi da 4 a 11 settimane dopo l’infezione iniziale. Non si sa ancora quali possano essere gli effetti a lungo termine su chi soffre di tali sintomi.
In conclusione, mentre si cercano risposte su questa nuova condizione chiamata “long raffreddore”, i medici consigliano precauzioni preventive ben note, come il lavaggio frequente delle mani, la copertura di bocca e naso durante starnuti e tosse, la vaccinazione contro l’influenza stagionale e il mantenimento del distanziamento sociale. In luoghi affollati come metropolitane e autobus, è anche consigliato l’uso delle mascherine per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni respiratorie.