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Omegle chiude dopo 14 anni: la spiegazione del fondatore è da non credere

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La piattaforma social che ha permesso agli utenti di socializzare online per ben 14 anni chiude i battenti per svariati motivi. Andiamo a scoprire quali sono

Brutte notizie per gli amanti dei social network, soprattutto quelli un po’ più datati che fanno ritornare un po’ agli albori. Dopo 14 anni Omegle popolare sito di chat e videocall dal vivo ha chiuso in maniera definitiva. Da un po’ di tempo si erano registrati dei problemi sulla piattaforma che hanno portato il fondatore alla drastica decisione.

Il servizio consentiva di messaggiare e socializzare con altri utenti casuali ed era in auge soprattutto tra gli adolescenti. L’annuncio è arrivato tramite un’immagine di una lapide con tanto di messaggio finale da parte del suo creatore Leif K.Brooks, che l’aveva lanciato nel 2009 poco dopo essere diventato maggiorenne.

Omegle chiude definitivamente: il rammarico del fondatore

Brooks ha spiegato che la gestione del sito non è più sostenibile né da un punto di vista finanziario né da un punto di vista economico. Un epilogo per niente casuale visto il periodo storico durissimo per le piattaforme social che sono sempre più alle prese con un crescente controllo da parte delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo.

Già qualche tempo Omegle era finito sotto la lente di ingrandimento per via di un caso in cui una giovane statunitense aveva accusato la piattaforma di averla accoppiata ad un pedofilo. La ragazza era minorenne ai tempi dei fatti e la causa è partita circa 10 anni più tardi. Omegle in tribunale si è difeso sostenendo di non essere responsabile di ciò, ma poi sono venuti alla luce altri episodi analoghi in altri paesi come Regno Unito e Australia.

Secondo Brooks molte persone si sono avvalse della sua creatura per commettere crimini atroci abusando di uno spazio che era stato creato per tutt’altro. Al contempo però il fondatore ha anche affermato che alcuni attacchi sono arrivati in maniera costante e sistematica da parte di utenti dannosi.

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Dunque, un carico di stress decisamente eccessivo che Brooks poco più che trentenne ha dichiarato esplicitamente di non riuscire più a gestire. Per questo anche se si tratta di una decisione sofferta non ha potuto fare diversamente, anche perché c’è da fare i conti anche con le spese che non sono di poco conto. In maniera piuttosto desolante ha chiuso la questione con un’esclamazione che non lascia troppo spazio a repliche: “Non voglio avere un infarto a 30 anni”.